“Le Città… Visibili”, eventi tra Musica e Parole a Lecce

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Il 28 giugno primo appuntamento al Chiostro dell’ Ex Convitto Palmieri: omaggio a Calvino con Roberto Ottaviano-Duo, la voce narrante di Barbara Bovoli e drammaturgia di Alessandra Pizzi

Primo appuntamento per METTI UN LIBRO A TEATRO, la rassegna itinerante, in collaborazione con Il Polo Biblio-Museale di Lecce, che porta in scena i grandi classici della letteratura, libri ascoltati, spettacoli letti, concerti al tramonto.
Si parte il 28 giugno, alle ore 20.00, a LECCE, Chiostro dell’ Ex Convitto Palmieri (Biblioteca Bernardini – Polo Biblio-Museale di Lecce) con ROBERTO OTTAVIANO (Sax) e FRANCESCO SCHEPISI (Tastiere), con la voce narrante di BARBARA BOVOLI, per un fantastico viaggio tra le pagine di LE CITTÀ INVISIBILI di ITALO CALVINO… con la drammaturgia di Alessandra Pizzi.

Un progetto originale di musica e parola ideato da Alessandra Pizzi ed ispirato al noto libro di Italo Calvino “Le Città Invisibili”. Un viaggio fantastico in alcune tra le città descritte nel libro di Calvino, si “viaggia” così nella Spagna di Lorca, nell’Argentina di Borges, nel Cile di Neruda, nella Sicilia di Sciascia. Un caleidoscopio di immagini e sensazioni dove ad emergere sono le “storie urbane” ed i loro protagonisti. E ogni volta si incontrano i “colori” della terra e la musicalità dei luoghi.
L’idea nasce dal bisogno che la pandemia ha imposto: attraversare i confini fisici, per immergersi in quelli del racconto e del sogno, ma soprattutto ridefinire il “concetto di città”, come luogo della “collettività”.
Roberto Ottaviano con il suo sax, accompagnato da musicisti di eccezione, ripercorre le “tappe” del viaggio, accompagnando il lettore/spettatore alla scoperta e “riscoperta” di luoghi e città, attraversandone piazze e meandri, stazioni e porti, realizza una “colonna sonora” straordinaria per tessere racconti di umanità ed esprimere al meglio la forza del condividere musica in un momento di smarrimento globale. Ospite e voce narrante della serata la straordinaria Barbara Bovoli. Ad attraversare la musica e le parole l’idea di una città possibile, che abbiamo sempre sognato e che forse da qualche parte esiste davvero. Ma non esiste una rotta prestabilita, per trovarla occorre cercare dentro noi stessi.