L’organizzazione degli agricoltori contro la corsa al ribasso che danneggia i produttori “Così non si danneggia solo chi produce, ma anche i consumatori e chi lavora nei campi” “Concetti come etica e sostenibilità rischiano di essere soltanto una grande ipocrisia”
Anicav ha raggiunto l’accordo per quanto riguarda il bacino produttivo del Nord, riuscendo a imporre un’ulteriore riduzione dei prezzi pari a circa il 6%.
“Stiamo parlando di due distretti produttivi diversi, come ha riconosciuto anche la parte industriale”, ha proseguito Ferrandino. “La controparte non può scaricare sui produttori e sulla rappresentanza agricola le responsabilità di una chiusura che, di fatto, è determinata dall’ennesima richiesta di un ribasso inarrestabile dei prezzi corrisposti agli agricoltori. Se si vuole dialogare lo si fa in due, altrimenti quello degli industriali rischia di essere soltanto un monologo dannoso per il presente e soprattutto per il futuro del comparto agricolo e del settore agroalimentare italiano”.
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