“La Repubblica italiana riconosce il 10 febbraio quale “Giorno del ricordo” al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia delle foibe. Affinché ciò che è accaduto in passato non accada mai più e sia monito per il presente e per le future generazioni – ha sottolineato il sindaco Decaro nel suo intervento -. Questo luogo, il villaggio Trieste, è l’emblema, il simbolo drammatico della tragedia che si consumò a partire dal 1943 sul confine orientale del nostro Paese. Proprio dall’esodo forzato degli istriani, dei fiumani e dei dalmati nel secondo dopoguerra nacque questo luogo, che nel tempo è divenuto parte integrante della nostra città e simbolo dell’accoglienza dei baresi.
Oggi ricordiamo e onoriamo la memoria dei martiri delle foibe, donne e uomini uccisi in nome di un furore politico e ideologico che non ammette giustificazioni e che tutti noi abbiamo il dovere di condannare e ricordare perché non torni mai più. La lunga scia di sangue e violenza che ha attraversato il nostro Paese e l’Europa intera nella prima metà del secolo scorso ha segnato in maniera indelebile la storia, con pagine di orrore e di ferocia che ancora interrogano il nostro essere umani. Vicende per le quali non esistono distinzioni né giustificazioni ideologiche. Per questo oggi rendiamo omaggio alle vittime delle foibe e ai loro familiari: per risarcirli almeno del diritto al ricordo, consapevoli che la memoria è un atto indispensabile per ogni democrazia che voglia continuare a definirsi tale”.
Alla cerimonia commemorativa hanno partecipato il questore Giuseppe Bisogno e la viceprefetta Valeria Pastorelli.
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