C’è un’Italia che va ai Mondiali di Calcio, quella della Nazionale Amputati

Domani a Lecce per un raduno prima di partire per Messico 2018

LECCE – Prima di prendere il volo per Messico 2018, le stampelle azzurre passano da Lecce, ospiti del Centro Sportivo Italiano di Lecce.
E’ prevista per domani, venerdì 1 dicembre alle ore 19.00, presso l’Hotel delle Palme (via Leuca, 90), la conferenza stampa di presentazione del raduno che si terrà questo fine settimana nel capoluogo salentino.

All’incontro, voluto e organizzato dal comitato del Centro Sportivo Italiano di Lecce e dal presidente provinciale e vice presidente del CSI nazionale, Marco Calogiuri, parteciperanno, oltre agli azzurri, anche il sindaco di Lecce Carlo Savemini.

Il programma della Nazionale Italiana Amputati prevede anche un incontro con le vecchie glorie del calcio leccese tra cui Ernesto Javier Chevanton, Mimmo Renna, Sergei Aleinikov, Pedro Padro Pasculli e altri. L’incontro si terrà sabato 2, presso il campo Oratorio “Don Pasquale” via M. Buonarroti di Lecce (via per Castromediano, angolo via Pordenone), i dettagli saranno resi noti durante la conferenza stampa.

Con la Nazionale Italiana Amputati anche un salentino, Roberto Sodero, classe 81, centrocampista, affetto dalla sindrome di Klippel Trenaunay alla gamba destra, che ha costretto i medici all’amputazione dell’arto all’età di 22 anni.

Tutti i giocatori hanno subito un’amputazione totale di un arto o di una parte di un arto inferiore, alcuni, come il fondatore della squadra Francesco Messori, è invece nato con una sola gamba. Il portiere invece ha solo una mano.

“Il CSI ha come mission quella di mettere insieme la dimensione agonistica e la dimensione educativa per una crescita nel rispetto e nella condivisione dei valori e quindi anche per favorire l’inclusione sociale – dichiara il presidente Marco Caloguri – Non poteva che essere quindi il CSI – sottolinea – a spalancare le porte all’idea di formare una squadra Nazionale; in campo di promozione sportiva siamo noi che abbiamo sempre aperto strade impossibili come questa, perché quello che per noi sembra impossibile per questi ragazzi è la normalità ed qui che risiede la loro vera forza. Loro ci lanciano un messaggio di vita straordinario – conclude Calogiuri – quello di non arrendersi mai, lottare sempre e non smettere mai di sognare”.