Bitonto, la Shoah commemorata con le scuole al Teatro Traetta

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Doppio appuntamento mattutino

duomo bitontoBITONTO (BA) – Doppio appuntamento mattutino per le scuole, giovedì 2 febbraio al Teatro Traetta di Bitonto, con le produzioni del Teatrificio 22, in collaborazione con il Teatro del Viaggio.
Reduce dai consensi ottenuti al Teatro Ugo Tognazzi di Velletri e al Comunale di Corato, “La Guerra dei Grandi” è il primo dei due spettacoli, ed è interpretato da Gianluigi Belsito, Claudia Lerro e Simona Oppedisano che ne è anche autrice. All’interno di un’aula scolastica, con linguaggio semplice e chiaro, si ripercorrono tutte le fasi dell’emarginazione razziale, dai primi sentori dell’imminente tragedia fino all’emanazione delle leggi razziali in Italia. Al centro della storia, l’amicizia tra due compagne di scuola: una ebrea, l’altra cattolica. E di un professore fascista che fa da contraltare, mutando inesorabilmente atteggiamento nei confronti di entrambe. Ma sarà il punto di vista delle due ragazzine a diventare il fuoco della narrazione, attraverso il linguaggio tipico dell’età infantile: ludico, curioso, ingenuo, poetico, infine realistico. Lo spettacolo è strutturato sotto forma di lezione che coinvolge i piccoli spettatori come se fossero essi stessi nell’aula sulla sc
ena, riportandoli con delicatezza all’atmosfera che si respirava nel periodo del Ventennio.
Con Claudia Lerro e Pio Stellaccio, invece, è il secondo spettacolo intitolato “Berlino 1935”, a cui partecipano anche Beatrice Gallo e il piccolo Enrico Patruno. Una messinscena ‘da camera’ che trasmette l’atmosfera di una Germania borghese prima dell’orrore di un Olocausto ancora appena percepito e mai nominato. Si tratta di due atti unici che descrivono, con agghiacciante evidenza, i primi passi del regime nazista ormai trionfante, proteso a infiltrarsi in ogni piega della società tedesca, a corrompere le coscienze con la paura e il conformismo, a sottomettere le categorie di cittadini più diverse. Tutto risulta più drammatico, in quanto viene colto nelle fasi iniziali, quando ancora la Germania non è diventata un’enorme macchina da guerra al seguito del Führer, quando i meccanismi della penetrazione ideologica potevano, forse, essere fermati. I protagonisti sono due coniugi borghesi, rintanati nella loro casa, sospettosi di tutto e di tutti, del portiere dello stabile, della loro came
riera, persino del loro stesso figlio.