Bari, in strada Zeuli 6 restaurata l’edicola votiva di Michele Montrone grazie all’impegno del Rotary Club Bari Castello

182

La scorsa mattina la presentazione

presentazione edicola votiva restaurata grazie al rotary in strada zeuliBARI – È stata presentata questa mattina in strada Zeuli 6, a Bari vecchia, dal presidente del Rotary Club Bari Castello, Ernesto Capobianco, e dall’assessore alle Culture, Silvio Maselli, l’edicola votiva al termine degli interventi di restauro autorizzati dalla Soprintendenza, eseguiti dalla ditta Alfa Restauri di Bari e finanziati dal club Rotary d’intesa con gli altri club cittadini per un importo di circa 7mila euro.

All’incontro hanno partecipato anche le restauratrici della ditta Alfa restauri responsabili del lavoro, l’assistente del Governatore del Distretto Rotary 2120, Pasquale Chianura, e Maurizio Cianci per il Rotary Bari, Patrizia Mattioli Mossa per il Rotary Bari Ovest, Giovanni De Pergola per il Rotary Bari Sud e Doda Renzetti per il Rotary Bari Mediterraneo, nonché Michele Fanelli, presidente del circolo Acli Dalfino, e Pinuccio Fazio, presidente dell’associazione intitolata a Michele Fazio.

Questa iniziativa si inscrive nell’ambito della vocazione del Rotary all’intervento sul territorio – ha dichiarato il presidente del Rotary Club Bari Castello Ernesto Capobianco – in favore del patrimonio storico artistico e della nostra comunità. Il restauro di questa edicola votiva ha visto protagonista il Rotary Club Bari Castello insieme agli altri club Rotary cittadini (Bari, Bari Ovest, Bari Sud e Bari Mediterraneo). Un intervento fortemente voluto, d’intesa con l’assessore Maselli, che ha aderito entusiasticamente a questa iniziativa in un’ottica di sinergia tra pubblico e privato che ha registrato fattiva collaborazione da parte dell’assessorato prestatosi con prontezza ed efficienza nel consentire il disbrigo di tutte le pratiche necessarie, come pure ha fatto la Soprintendenza, che ringrazio nella persona della dott.ssa Annunziata Piccolo. Si è trattato di un’occasione di intervento che in brevissimo tempo ha dato un risultato particolarmente felice, condiviso anche dai residenti, che generalmente sono restii a consentire di “metter mani” sulle edicole per il timore che interventi del genere possano snaturare le caratteristiche di opere che sono oggetto di particolare devozione con uno spiccato senso di appartenenza a singoli o piccole comunità di vicini. Ringrazio Michele Fanelli del circolo Acli Dalfino, che ci ha condotto alla scoperta di Bari vecchia aiutandoci a scegliere l’edicola su cui intervenire, e Pinuccio Fazio che ci ha consentito di utilizzare i locali della sua associazione durante i lavori di restauro. Ringrazio infine le restauratrici di Alfa Restauri che hanno eseguito un lavoro particolarmente apprezzato”.

Questi sono i momenti più belli per chi amministra una città, perché amministrare, come ho imparato in questi anni – ha detto Silvio Maselli – significa condividere, allargare il tiro dell’azione istituzionale e motivare tutti a contribuire al miglioramento della nostra città. Il nostro è un Paese ammalato di burocrazia e di lentezza, che a tratti rifiuta il cambiamento, ma è anche un Paese in grado di mettere a valore il cuore grande che anima le comunità e le sottocomunità che lo compongono, come nel caso dei nostri amici del Rotary, che ringrazio. Con loro ho costruito un rapporto di stima e di dialogo e, nel tempo, abbiamo avuto modo di approfondire la nostra reciproca conoscenza nell’ottica di una crescente collaborazione tra pubblico e privato che oggi ci porta a salutare insieme l’avvenuto restauro di questa bellissima edicola votiva. Ringrazio il presidente Capobianco che è stato fedele al suo impegno a tutela del nostro patrimonio artistico e culturale e sono felice di registrare l’apprezzamento e la soddisfazione dei residenti che oggi ci danno atto di un intervento frutto dell’amore e dell’attenzione per un patrimonio di valore che è anche il segno della grande devozione popolare condivisa”.

L’edicola, un dipinto ad olio su lamina zincata di Michele Montrone racchiuso da una cornice in malta cementizia con stilemi che richiamano le alzate di altare settecentesco, testimonia la cultura di questo artista versatile – ha sottolineato Annunziata Piccolo della Soprintendenza -. Montrone, che ha operato tra il secondo cinquantennio dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento, è stato un pittore molto attento, come testimoniato dai particolari anatomici del corpo del Cristo crocifisso, illuminato da una luce dovuta al fondo dorato su cui si staglia la figura in contrasto con gli abiti scuri delle dolenti e della Madonna. A Montrone si devono molte altre edicole del centro storico e molte pale d’altare che oggi si trovano in diverse chiese della provincia, nonché le quattro tele che abbelliscono la chiesa della Madonna del Rosario in piazza Garibaldi”.

Parliamo di un dipinto ad olio che non presentava grandi problemi di degrado – ha proseguito la restauratrice Antonella Martinelli – perché il vetro, che in generale si evita di mettere sui dipinti ad olio, ha preservato in questo caso la pittura dagli agenti atmosferici. Soltanto nella parte bassa c’erano tracce di ossidazione della lamina e piccoli buchi che nel corso del restauro abbiamo stuccato e ritoccato per ripristinare l’integrità del dipinto originale. I problemi maggiori riguardavano proprio la cornice a stucco, che in realtà tecnicamente è un malta bastarda composta da un impasto eterogeneo realizzato con materiali poveri, che nel tempo si era completamente deteriorata. Per questo la cornice modanata che adesso racchiude il dipinto è stata realizzata ex novo su calco dell’originale con un materiale molto più leggero e resistente. Quanto alla parte superiore, detta fastidio , che è la più caratteristica perché presenta la decorazione plastica, abbiamo cercato di lavorare contemporaneamente alla pulitura dai diversi strati di pittura e al consolidamento della struttura, ricostruendo esclusivamente le lacune”.

Sono contentissimo di questo recupero – ha commentato Michele Fanelli – che ha accolto il grido d’allarme che da anni lanciamo affinché questo patrimonio vada tutelato. Ringrazio il Rotary e l’assessore Maselli per questo che è un intervento piccolo ma di grandissimo valore. Il mio augurio è che si proceda su questa strada per recuperare le edicole votive della città vecchia che rappresentano la nostra storia, la nostra memoria e la nostra religiosità popolare. Un patrimonio, costituito da 240 edicole votive, che versa in stato di abbandono e che è stato oggetto, nel tempo di diversi furti su commissione. Oggi, per fortuna, c’è una nuova attenzione da parte delle istituzioni e dei privati, e cresce anche l’interesse dei turisti per questo che è un segno identitario forte della città vecchia”.