Chiuso lo scorso 30 gennaio l’avviso che ha visto la partecipazione di 5 realtà per una proposta complessiva di 200 posti letto
BARI – Si è chiuso lo scorso 30 gennaio l’avviso promosso dal Comune di Bari per la ricerca di 200 posti letto su tutto il territorio metropolitano.
All’avviso hanno partecipato 5 diversi soggetti tra associazioni di volontariato ed enti no profit, che complessivamente hanno proposto spazi per accogliere 200 persone in difficoltà.
Entro la fine di questa settimana si riuniranno le commissioni chiamate a valutare le proposte; successivamente un’equipe composta da tecnici degli assessorati ai Lavori pubblici e al Welfare procederanno ai sopralluoghi per verificare le condizioni delle diverse strutture.
Le offerte pervenute riguardano immobili di varie dimensioni, dislocati sia nella città di Bari sia nell’area metropolitana, tutti raggiungibili con mezzi pubblici. Nel caso delle strutture più grandi sarà previsto un servizio navetta dedicato.
“Questo è solo uno dei tanti progetti in cantiere dedicati alle situazioni di difficoltà e disagio abitativo nella nostra città – dichiara l’assessora Bottalico -. Parallelamente continua la ricerca di immobili pubblici che possano essere utilizzati per esperienze analoghe a quella che stiamo avviando con l’ ex Socrate, che intendiamo candidare ai prossimi bandi di infrastrutturazione sociale della Regione Puglia. Ed è proprio con la Regione che stiamo per intraprendere una serie di sperimentazioni capaci di rispondere alle situazioni di povertà sempre più diversificate che si registrano, e che necessitano di diverse tipologie di approccio. Il nostro obiettivo è quello di creare un ventaglio di offerta capace di progettare, per ciascun caso, il percorso più idoneo: strutture di accoglienza, centri diurni per adulti in difficoltà, esperienze di cohousing tra nuclei familiari, forme di affido educativo tra famiglie ed esperienze di autocostruzione di edifici abbandonati. Noi ci stiamo impegnando al massimo, rispetto alle normative vigenti e alle risorse economiche disponibili, per mettere in campo azioni efficaci a tutela di chi vive le situazioni di maggior bisogno, ci dispiace però dover registrare il persistere dell’atteggiamento ostile di alcuni esponenti di associazioni, in teoria impegnate sullo stesso fronte, che anziché collaborare per risolvere i problemi preferiscono speculare sulla povertà e sul bisogno“.
All’interno delle strutture saranno garantiti la prima colazione, il servizio di pulizia giornaliero, la presenza di un operatore sociale ogni 20 ospiti e il monitoraggio sociale periodico a cura dei funzionari dell’area povertà della ripartizione comunale Welfare. In questi giorni sono iniziati i colloqui con alcuni soggetti adulti e alcune realtà del sociale a cui è stato presentato il progetto e le relative nuove opportunità.
Il progetto rientra nell’ambito di azioni sperimentali che l’amministrazione sta avviando sul tema della povertà, che prevedono un periodo sperimentale di sei mesi prima dell’eventuale messa a regime. La misura, rivolta a cittadini italiani e migranti in situazioni di estrema povertà, intende favorire l’accoglienza di adulti in situazioni di improvviso stato di disagio abitativo.
Questo nuovo servizio rappresenterà una risposta alle liste d’attesa per l’accesso alle strutture pubbliche già esistenti in città e permetterà di avviare dei progetti tarati su piccoli gruppi, differenziando target e necessità con la possibilità di pianificare in maniera più efficace percorsi di reinserimento sociale. Inoltre in queste nuove strutture sarà garantita l’accoglienza di coppie e piccoli nuclei familiari, che fino ad ora erano costrette a dividersi.