Bari, presentato il progetto di riqualificazione dei silos del porto

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L’assessora alle Culture Ines Pierucci ha partecipato alla presentazione dell’intervento artistico di Guido van Helten

BARI – Questa mattina, nella sede dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale, l’assessora alle Culture Ines Pierucci è intervenuta, al fianco del presidente Ugo Patroni Griffi e del direttore generale di Pugliapromozione Luca Scandale, alla conferenza stampa di presentazione del progetto di riqualificazione e valorizzazione dei silos, ubicati nel porto di Bari, che sarà avviato a fine giugno.

Alla presentazione dell’opera ha partecipato l’artista australiano Guido van Helten, chiamato a realizzare l’imponente intervento artistico, un murales fotorealistico sulle pareti dei 16 silos individuati, ciascuno dei quali misura circa 32 metri d’altezza per un diametro di 8 metri.

L’arte urbana sui silos portuali, infatti, ha il potere di trasformare intere aree, creando un impatto positivo sull’economia locale e aumentando l’attrattività del territorio. Tale sinergia tra arte e infrastrutture portuali sta dando dato vita a un nuovo modello di sviluppo urbano, in cui la creatività e l’innovazione si fondono con la funzionalità e l’utilità.

L’iniziativa, fortemente voluta dall’ente portuale e supportata dal Comune di Bari, rientra nell’ambito di un Accordo di collaborazione stipulato tra AdSPMAM e Agenzia Regionale per il Turismo (Pugliapromozione) con l’obiettivo di contribuire alla valorizzazione, promozione e comunicazione del territorio e del suo patrimonio materiale e immateriale attraverso un’opera artistica di rigenerazione urbana che sarà espressione dei valori legati all’identità regionale e alla memoria collettiva.

L’opera giunge a conclusione di un lungo e articolato percorso di condivisione che l’artista ha compiuto con il territorio e con la cittadinanza, finalizzato a recepire e assorbire gli aspetti identitari e intimi della città, e in particolar modo della città vecchia, più contigua al porto.

“Ringraziamo Pugliapromozione, in particolare il direttore Luca Scandale e il Gruppo Casillo nelle persone di Davide Campanile, amministratore unico di Silos Granari della Sicilia e i patron del gruppo, i fratelli Casillo, senza il cui sostegno questo progetto sarebbe rimasto nel cassetto dei sogni di un visionario – ha commentato Ugo Patroni Griffi-. Esiste un legame ancestrale e viscerale tra Bari e il suo mare, una storia millenaria che vogliamo diventi un landmark iconografico che caratterizzi ulteriormente il nostro porto. I murales non solo avranno un impatto visivo impressionante, ma celebreranno l’identità dei luoghi. I nostri silos non solo saranno funzionali al passaggio delle merci, ma diventeranno anche un punto di riferimento culturale e turistico. I porti, da sempre centri nevralgici per il commercio e gli scambi, si sono rivelati i luoghi ideali per accogliere l’arte urbana e dare nuova vita a strutture che altrimenti rimarrebbero grigie e anonime”.

“Accogliere i numerosissimi turisti nel porto di Bari con una mega installazione artistica è un modo per dire che, in Puglia, l’arte e la bellezza sono ovunque – ha commentato Luca Scandale, direttore generale di Pugliapromozione -. È per questo che Pugliapromozione ha condiviso con convinzione il valore artistico e di comunicazione dell’intervento di riqualificazione e valorizzazione dei silos portuali. Il desiderio di viaggiare si muove, molto rapidamente, anche attraverso le immagini e la presenza oggi a Bari dell’artista australiano Guido van Helten contribuirà a comunicare la rigenerazione urbana che è in corso nel nostro territorio

“È questo il progetto artistico culturale più importante della città perché vede la collaborazione tra enti pubblici e privati – ha sottolineato Ines Pierucci -. Accanto alla grande valenza artistica e sociologica del lavoro di Guido van Helten c’è il valore intrinseco di un intervento avviato due anni fa nella relazione tra i cittadini baresi e la loro storia. L’opera murale sui silos del porto sarà un punto di arrivo e non di partenza, in quanto rappresenta un progetto corale di reale partecipazione dal basso”.