Bari, presentati gli esiti dell’analisi del piano comunale delle coste

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Tedesco: “Uno studio su 46 km di litorale che va oltre il perimetro demaniale”

logo BariBARI – Il Piano comunale delle coste è lo strumento attraverso il quale i Comuni, in armonia con le indicazioni del Piano regionale delle coste e degli strumenti di pianificazione sovraordinata, definiscono gli assetti, le modalità di gestione, controllo e monitoraggio della propria fascia costiera.
Esso contempera i diversi interessi pubblici che trovano spazio nella fascia costiera favorendo lo sviluppo del settore turistico, garantendo il diritto al godimento del bene da parte della collettività, perseguendo la protezione dell’ambiente naturale e il recupero dei tratti di costa che versano in stato di degrado.
Sebbene la competenza specifica del Piano comunale delle coste sia strettamente limitata alle aree interne del perimetro demaniale – commenta l’assessora all’Urbanistica Carla Tedesco – si è scelto di privilegiare uno sguardo che andasse oltre questo limite, sia perché in molti casi la dividente demaniale passa su elementi che non possono essere divisi, sia perché in alcuni casi la situazione urbanistica deve essere affrontata nella sua globalità. Un’indagine “in profondità” della costa e le ipotesi progettuali da delineare coinvolgeranno, perciò, territori più ampi e aspetti di pianificazione e gestione che vanno al di là delle disposizioni per la sola fascia demaniale”.
Per questa ragione, oltre alle analisi richieste dal disciplinare regionale – la suddivisione della costa in unità fisiografiche, la classificazione normativa, la zonizzazione della fascia demaniale marittima, l’individuazione delle aree sottoposte a vincolo idrogeologico, ambientale e territoriale, la classificazione del litorale rispetto ai caratteri morfolitologici, l’individuazione delle opere di difesa e porti, la rappresentazione dello stato giuridico della fascia demaniale marittima, l’individuazione delle opere di urbanizzazione, delle strutture fisse e delle recinzioni esistenti nonché dei sistemi di accesso e di parcheggio – sono state portate avanti analisi sul campo, che hanno consentito di individuare quattro ambiti costieri.
Il primo ambito riguarda “Le cittadine costiere a nord”, dal confine comunale a Lama Balice; il secondo “La costa urbana centrale”, da Lama Balice al torrente Valenzano; il terzo “La campagna litoranea di costa sud”, dal torrente Valenzano a lama San Giorgio; il quarto e ultimo “Le cittadine costiere a sud”, da lama San Giorgio al confine comunale, per un totale di 46,35 chilometri di costa, costituita per il 52% da costa rocciosa, il 42% da opere antropiche, il 3% da spiaggia ciottolosa, il 2% da spiaggia sabbiosa e l’1% da costa rocciosa con spiaggia sabbiosa al piede. Il primo ambito (esteso per 10,70 km) registra 41 concessioni, il secondo (17,78 km) 37 concessioni, il terzo (7,71 km) 17 concessioni mentre il quarto e ultimo ambito (10,15 km) registra 74 concessioni.
Inoltre, sono state portate avanti analisi dell’evoluzione del sistema insediativo, della linea di costa e della strada litoranea.
“Le prime interpretazioni di questi dati conoscitivi mettono in luce alcuni spunti interessanti – prosegue Carla Tedesco – in primo luogo la relazione tra costa antropizzata e naturale che dimostra come le due tipologie non siano frammiste ma separate e come i tratti più significativi di costa naturale siano rappresentati a sud, nell’area tra il torrente Valenzano e lama San Giorgio, e a nord, nell’area tra lama Balice e le propaggini di Palese. Un altro elemento interessante è frutto della ricognizione dei tipi di strutture con cui sono attrezzate le spiagge, che rivela come nella maggioranza dei casi si tratti di strutture fisse mentre si dovrà procedere verso la configurazione di strutture amovibili sia con riferimento alle spiagge sia alle recinzioni. Si andrà perciò incontro a un regime di transizione in cui bisognerà operare delle scelte individuando quali strutture valga la pena recuperare e quali invece sarà necessario sostituire con tipologie amovibili. Anche con riferimento alle aree di sosta emerge la presenza di diversi parcheggi impropri con un’assenza di regolamentazione in particolare sulla costa a sud. Le concessioni mappate sul sistema informativo allo stato sono 169, numero che potrà aumentare una volta individuata la cosiddetta costa utile per il rilascio di nuove concessioni”.
Il lavoro di redazione del Piano comunale delle coste proseguirà con la zonizzazione del Demanio, la classificazione della costa rispetto alla individuazione della “linea di costa utile”, l’individuazione delle aree di interesse turistico e ricreativo, dei percorsi di connessione, delle aree con finalità diverse, delle aree vincolate, il sistema delle infrastrutture pubbliche, gli interventi di recupero costiero, gli elaborati esplicativi del regime transitorio, l’individuazione delle aree tipizzate a stabilimenti balneari da destinare in modo prioritario alla variazione o traslazione degli eventuali titoli concessori non rinnovabili, l’individuazione delle opere di difficile rimozione da adeguare o trasformare in opere rimovibili e l’individuazione delle recinzioni da rimuovere.