Bari, piazza Libertini: la giunta adotta l’atto di indirizzo per la valorizzazione

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I dettagli

LECCE – La giunta comunale ha approvato oggi la delibera di indirizzo che definisce azioni e misure finalizzate alla riqualificazione e al decoro di Piazza Libertini, alla regolamentazione del commercio su aree di valore culturale della città, al ripristino della completa agibilità e fruibilità da parte dei commercianti dei 48 box dell’area Settelacquare destinati alla vendita di beni non alimentari.

Un atto che segna un cambiamento nella sensibilità della città nei confronti della tutela delle aree di valore culturale e che dà attuazione, anche a Lecce, a quanto previsto dalla normativa nazionale ed europea sulla tutela delle aree storiche e sulla regolamentazione del commercio su strada in aree di alto valore culturale. Un atto che fornisce, al contempo, una opportunità di localizzazione alternativa per la propria attività a chi oggi esercita attività di vendita su Piazza Libertini, con l’obiettivo di utilizzare appieno un’area mercatale – i 48 box dell’area Settelacquare – nata da un investimento pubblico realizzato dalla precedente amministrazione e finora in colpevole abbandono.

L’importanza storica e architettonica di Piazza Libertini, contigua alla più grande opera fortificata di Puglia, il Castello Carlo V, ricorda la delibera, è tale che fin dagli anni ’80, con Decreto Ministeriale 10 ottobre 1983, fu ravvisata l’esigenza di vincolarne gli usi, prescrivendo in particolare di “evitare che siano danneggiate la prospettiva e la luce dell’immobile e che ne siano alterate le condizioni di ambiente e di decoro”, fissando per le aree contermini al Castello Carlo V le seguenti prescrizioni: “Esse dovranno conservare l’attuale assetto e pertanto non sarà consentita la collocazione di alcuna struttura, neppure a carattere precario”. Una disposizione che non ha trovato seguito in città negli anni, neppure quando il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio nel 2004 ha incluso tra i “beni culturali” anche tutte le pubbliche piazze, vie, strade, e altri spazi aperti urbani di interesse artistico o storico” sui quali “vietare gli usi da ritenere non compatibili con le specifiche esigenze di tutela e di valorizzazione”.

Nonostante il vincolo del 1983, e nonostante i ripetuti richiami da parte della Soprintendenza nei confronti del Comune di Lecce, l’area ha continuato ad essere utilizzata giornalmente come mercato, pur essendo Piazza Libertini non identificata come area mercatale, anche per la carenza di strumenti di programmazione del commercio di cui la città soffre.
La giunta comunale ha dunque incaricato i dirigenti dei settori Urbanistica, Lavori Pubblici ed Attività Produttive di provvedere a mettere in atto tutte le attività ed azioni per promuovere un percorso condiviso finalizzato alla scrittura di un Regolamento per il commercio in aree storiche; di dare attuazione a quanto stabilito dal DM 10 ottobre 1983, stabilendo il divieto di collocazione di strutture di vendita anche precarie nell’area di Piazza Libertini; di assicurare la piena fruibilità dei 48 box dell’area mercatale Settelacquare; di predisporre i provvedimenti necessari al definitivo spostamento degli operatori, anche in vista dell’obiettivo strategico di un investimento sulla zona di Settelacquare come area commerciale della città, data la presenza del mercato ortofrutticolo e del mercatino delle etnie, e la collocazione tra Viale Aldo Moro e Piazza Partigiani, dunque in una delle aree più vivaci e popolate della città.