Bari, parco “Giuseppe Mizzi”: inaugurato il secondo lotto

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BARI – Si è tenuta oggi l’inaugurazione del secondo lotto del parco “Giuseppe Mizzi”, a Loseto, cui hanno partecipato il sindaco Vito Leccese, i familiari di Giuseppe Mizzi, vittima innocente di mafia, gli assessori alla Cura del Territorio, Domenico Scaramuzzi, e al Clima, Transizione ecologica e Ambiente, Elda Perlino, la presidente del Municipio IV Maria Chiara Addabbo insieme ai consiglieri municipali e i rappresentanti dell’associazione Libera.

La scelta di dotare Loseto di un grande parco pubblico, nata dalla considerazione della carenza di luoghi di incontro e di aggregazione sociale a servizio dell’abitato del quartiere, si è concretizzata in uno spazio verde privo di recinzioni e che in molti punti mantiene le quote originarie del terreno.

L’inaugurazione odierna segue l’apertura del primo lotto, avvenuta nel maggio 2024: una volta completato, con la realizzazione anche del terzo lotto, il parco di Loseto rappresenterà una sorta di cerniera tra l’ambiente urbano e la campagna esistente, in linea con quanto previsto dal programma di mandato del sindaco sul Patto Città-Campagna e sulla realizzazione di parchi agricoli all’interno del Municipio IV.

In particolare, laddove il primo e il secondo lotto sono stati pensati essenzialmente per lo svago e il tempo libero, il terzo contemplerà orti urbani ed essenze arboree compatibili con gli usi agricoli, cosicché l’offerta finale dei tre lotti sarà estesa e integrata, spaziando dall’educazione ambientale al tempo libero, con l’obiettivo di incidere sulla coesione sociale e di sensibilizzare al contempo i residenti sulle tematiche ambientali.

Dichiarazioni

“L’apertura di questo nuovo spazio verde traccia il percorso che la città di Bari sta seguendo ormai da diversi anni – ha spiegato il sindaco Vito Leccese -. In poco più di un mese abbiamo aperto e restituito alla collettività ben tre aree pubbliche attrezzate a verde (giardino Peppino Impastato a Catino, Parco per tutti a Torre a mare) in tre quartieri periferici, per un totale di circa 20.000 mq quadri di spazio pubblico destinato a verde, con 250 nuovi alberi e più di 1.500 tra piante e arbusti.

Ma il nostro obiettivo è andare avanti e continuare a lavorare sulla riqualificazione dello spazio pubblico affinché abbia un’impronta sempre più green: i dati degli uffici ci dicono che alla fine del 2026 raggiungeremo oltre un milione di metri quadri in più di aree verdi rispetto alle rilevazioni del 2023.

Questi luoghi, soprattutto nelle aree periferiche, dove nel tempo sono stati costruiti solo edifici, fungono da rifugi climatici in grado di assicurare alla città frescura e ossigeno. In ogni quartiere, pianteremo un seme verde con l’auspicio che possa generare altro verde fino a tappezzare tutta la città. A Loseto, inoltre, questo parco, che porta un nome a noi molto caro, quello di Giuseppe Mizzi, vittima innocente di mafia, sarà anche un luogo di aggregazione e socializzazione per i residenti ma anche per tutti i cittadini che qui potranno trovare spazi adeguati per eventi e iniziative. Bari per continuare a crescere ha bisogno di tutti noi”.

“Il percorso che ci ha portato fin qui è stato segnato da diverse criticità, su tutte la rescissione contrattuale con il primo appaltatore, cui sono seguiti alcuni problemi registrati per la chiusura del cantiere – ha ricordato Domenico Scaramuzzi -. Oggi, perciò, siamo particolarmente soddisfatti di consegnare al territorio questa area attrezzata a verde, sebbene manchino alcuni piccoli interventi per i quali abbiamo preso degli impegni direttamente con i cittadini incontrati in questi mesi: ad esempio, una volta completato il collaudo, allestiremo un gazebo che consentirà ai frequentatori del parco di ripararsi dal sole nelle ore più calde della giornata”.

“Si tratta di un intervento particolarmente importante – ha commentato Elda Perlinoperché, oltre a rappresentare un ulteriore tassello della strategia dell’amministrazione comunale finalizzata all’incremento del verde in città e alla mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici, guarda alla natura come elemento vitale di connessione tra la campagna e la città.

Peraltro è un’area dedicata a Giuseppe Mizzi, vittima innocente di mafia: per noi, quindi, questo parco non adempie solo a una funzione ecosistemica ma costituisce soprattutto un luogo di aggregazione per i cittadini di ogni età, dove poter coltivare e rafforzare il senso di comunità”.

“Questa è una bellissima giornata per Loseto e per il Municipio intero – ha concluso Maria Chiara Addabbo -. Con l’apertura del secondo lotto del parco intitolato a Giuseppe Mizzi prende sempre più forma questa grande area verde, situata tra la parrocchia, il Bari hub e il nuovo supermercato.

Quindi sarà un naturale luogo di aggregazione e di incontro per i residenti. Oggi abbiamo fortemente voluto che con noi ci fossero le realtà del territorio, in modo tale che tutti insieme si possiamo comprendere l’importanza di questo bene pubblico e assumerne la responsabilità collettiva”.

IL PROGETTO

L’area di intervento si estende per circa 16mila metri quadri, è ampia 210 metri da nord verso sud, 95 da est verso ovest. Il parco si colloca tra un giardino esistente e un ampio terreno incolto, sul quale sarà realizzato un bosco urbano nell’ambito dei lavori del terzo lotto.

La superficie a verde totale è di circa 9mila metri quadri, sui quali sono stati messi a dimora 131 alberi e 4700 piante tra arbusti, tappezzanti e rampicanti. Per la gran parte delle aiuole e superfici a verde, sono state previste lavorazioni del terreno volte a favorire l’insorgere e l’instaurarsi di prato spontaneo.

La distribuzione spaziale e le scelte botaniche hanno dovuto considerare l’impostazione progettuale rispetto agli aspetti architettonici, alla conformazione, alle caratteristiche e alla natura del terreno, oltre che alla vegetazione circostante presente nel giardino pre-esistente a ovest, lungo le alberature stradali. Si è inoltre tenuto conto della vegetazione che sarà inserita nel corso della realizzazione del futuro bosco, sul confine a est. Le scelte botaniche risultano, perciò, coerenti con le diverse tipologie di fruizione degli spazi, di modo da ridurre al minimo le interferenze sul paesaggio.

L’area di intervento ha compreso la realizzazione di un ampio spazio pavimentato antistante il corpo di fabbrica presente – che diventerà la ‘Casa delle associazioni’ – in cui sono stati inseriti alberi di Celtis australis sistemati in ampi alloggiamenti, con funzione di riconnessione con il giardino confinante.

Sono state, inoltre, previste due ampie zone a verde circolari: la più grande è attraversata da un viale che conduce all’accesso principale dal giardino al bosco urbano in fase di realizzazione. Lungo il viale è stato disposto un filare di ciliegi da fiore. Nei punti prevedibilmente più frequentati saranno, invece, garantite zone d’ombra grazie ad alberi di più alto fusto disposti a sud del viale, in modo da alternarle a zone soleggiate.

L’emiciclo a nord del viale è attrezzato con arredi, un campo da bocce e alberature, ed è separato dal resto del giardino, ancora a nord, da una quinta di carrubi oltre la quale, attraversando un percorso in terra battuta, si accede a uno spazio dedicato a ospitare alberi da frutto minori tipici dell’area mediterranea – Crataegus azarolus (azeruolo), Cornus mas (corniolo), Cydonia oblonga (cotogno), Ziziphus jujuba (giuggiolo), Sorbus domestica (sorbo) – così da conferire al giardino una valenza di conservazione e divulgazione di una parte preziosa del patrimonio genetico vegetale locale.

Tra le specie messe e a dimora ci sono, inoltre, Celtis australis, Prunus Serulata, Quercus Fastigiata, Cercis Siliquastrum, Quercus Pubescens, Fraxinus, Pinus Alepensis, Populus Nigra. L’intera area è servita da un impianto a goccia e a pioggia per irrigazione di soccorso, alimentato da una riserva idrica interrata e recintata. Grazie all’esecuzione del progetto, l’indice di biodiversità è passato da 0 a 16.97: il risultato ottenuto dall’applicazione del metodo IPCC indica che nei primi 10 anni, sarà rimosso un equivalente di CO2 pari a 344 tonnellate.

Oltre al campo da bocce (delle dimensioni di 27.50 metri per 4), nel parco è disponibile un’area giochi di circa 300 metri quadri, con castello a otto torri, trilena, due giochi a molla e asse di equilibrio. Presente anche un’area fitness con tre barre push up, panca per tricipiti, panca sit up, panca per addominali, barre parallele, attrezzo per stretching. Sono state installate, ancora, due fontanelle doppia altezza, 20 panchine, 6 cestini quadrupli, 2 cestini per cani, 3 portabiciclette.

L’intera area è accessibile grazie al percorso Loges installato in corrispondenza degli ingressi. I numerosi percorsi che si snodano all’interno del parco, in continuità con quello esistente, sono in calcestruzzo drenante e misurano circa 1300 metri quadri. Inoltre, ci sono 436 metri quadri di percorsi in terra stabilizzata, un’area cani di 400 metri quadri con finitura in ghiaino lavato, con distinzione per animali di media e grande taglia.

Per far vivere il parco in sicurezza anche nelle ore pomeridiane e serali, sono stati installati 94 nuovi corpi illuminanti a led. L’immobile esistente è stato restaurato e attrezzato, e sarà adibito a ‘Casa delle associazioni’: la superficie utile è di circa 50 metri quadri, divisa in due ambienti con scrivania, tavolo riunioni, armadi e altri arredi complementari. L’immobile è dotato anche di un terrazzo di servizio.

I lavori di realizzazione del secondo lotto del parco urbano attrezzato a Loseto in adiacenza alla Parrocchia del Salvatore sono in parte finanziati con fondi PON-METRO e in parte con fondi del Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia (“S.I.S.U.S. Strategia Integrata di Sviluppo urbano Sostenibile” Azione 6.6 per “Interventi di recupero paesaggistico e di rinaturalizzazione delle aree libere abbandonate ai margini” e Azione 9.14 per “Recupero e rifunzionalizzazione di una struttura sottoutilizzata di proprietà comunale e delle aree esterne di pertinenza a fini sociali”) con il restauro e recupero del manufatto esistente nell’ambito del parco urbano, per un totale di 2milioni di euro.