Bari, mercato immobiliare: il residenziale recupera le posizioni perse nel 2020

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È quanto emerge dal 3° Osservatorio sul Mercato Immobiliare 2021 di Nomisma

BARI – “Nel secondo semestre 2021 il mercato residenziale barese ha recuperato le posizioni perse nel 2020, mentre il settore non residenziale continua ad essere penalizzato dal calo dei prezzi, pur giovandosi del grande rimbalzo delle compravendite stipulate nel primo semestre 2021.” – è quanto emerge dal 3° Osservatorio sul Mercato Immobiliare 2021 di Nomisma.

Comparto residenziale
Nel primo semestre 2021 il numero delle compravendite (2.089) sul mercato di Bari è cresciuto del 58% rispetto al primo semestre del 2020 e del 20% rispetto a quello del 2019. Un risultato che ha contribuito – secondo gli analisti di Nomisma – ad innescare anche la ripresa dei prezzi. Dall’indagine emerge che circa il 54% della domanda transitata per agenzia è oggi rivolta all’acquisto e la compravendita viene finanziata da mutuo nell’82% dei casi. Il mercato residenziale è caratterizzato da offerta stabile e domanda in aumento. I prezzi medi registrano andamenti differenti tra le diverse zone, con incrementi nelle localizzazioni centrali (+0,6% annuale) e in periferia (+1,7% annuale) e cali nelle zone semicentrali (-0,7%). Lo sconto medio sul prezzo richiesto (13%) diminuisce di oltre due punti percentuali rispetto al primo semestre dell’anno, mantenendo forti differenze tra le zone urbane: 9-10% nelle zone di pregio e 14% in semicentro. Rimane invece stabile il sensibile sconto praticato in periferia (17%). Tendono a convergere i tempi medi di vendita che scendono a 6 mesi in periferia e si fermano a 5-6 mesi in centro e semicentro. L’incremento delle quotazioni coinvolge anche il mercato della locazione. I canoni delle abitazioni usate evidenziano una variazione semestrale media pari a +0,7% e annuale pari a +1,4%. Il mercato conferma i tempi di assorbimento per la locazione compresi tra 2 e 3 mesi in tutte le zone cittadine. Il rendimento medo lordo da locazione rimane sostanzialmente stabile al 5,3%.

Comparto non residenziale
Nel primo semestre dell’anno, l’attività transattiva di immobili direzionali e commerciali è stata caratterizzata da una forte crescita. Il settore degli uffici ha registrato 157 transazioni, contro le 25 del primo semestre 2020 e le 35 del primo semestre 2019. Per i negozi le operazioni si attestano su 111 compravendite, a confronto con le 74 del 2020 e le 99 del 2019. Prezzi e canoni di uffici manifestano andamenti opposti, con i primi caratterizzati a livello medio urbano da variazioni medie negative (-0,8% semestrale e -0,7% annuale); per contro i secondi sono favoriti da una lieve intonazione positiva (+0,4% e +0,5% annuale). Sul fronte dei canoni l’incremento medio fa superare i livelli di fine 2019, vanificati dall’impatto della pandemia nel corso del 2020. Il rendimento medio lordo annuo da locazione è pressoché stabile sul 5,3%. I tempi medi di locazione vedono ampliarsi il gap tra le zone urbane, variando tra 5 e 9 mesi dal centro alla periferia, rispettivamente in calo e in aumento se confrontati con il primo semestre. Con riferimento al comparto commerciale, la variazione semestrale media dei prezzi (-1,1%), seppure meno intensa di quella annuale (-2,5%) si conferma negativa, come già registrato per il primo semestre. A fronte di cali molto significativi nelle localizzazioni centrali e semicentrali, la periferia guadagna stabilità. Gli sconti sul prezzo richiesto si riducono leggermente (17%), mentre i tempi di vendita restano sostanzialmente stabili, tra i 9 mesi dal centro e i 12 mesi della periferia. Anche il mercato della locazione registra una variazione negativa nei canoni medi, con decrementi più penalizzanti in centro e semicentro e la conferma di una sostanziale stabilità nelle localizzazioni periferiche. Il centro rimane liquido, con tempi di assorbimento stabili su 5 mesi, a scapito della periferia (circa 10 mesi). Il rendimento medio lordo annuo da locazione si conferma stazionario (7,6%).

Previsioni settore residenziale
I sentiment previsionali degli operatori prospettano, per il primo semestre 2022, un incoraggiante incremento delle compravendite associato a stazionarietà dei prezzi medi. Sul versante della locazione, le attese vanno nella direzione di un moderato aumento sia dei contratti sia del livello dei canoni. In particolare, il 36% degli operatori consultati da Nomisma ritiene che il mercato nel 2022 tornerà ai livelli del 2019, il 22% ritiene che la performance risulterà migliore.