Bari, intitolato giardino di piazza IV Novembre a Marilena Bonomo

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Decaro: “Grazie al lavoro di Marilena Bonomo non si sente più la domanda where is Bari?”

intitolazione giardino piazza IV novembre a marilena bonomoBARI – Si è tenuta questa mattina, alla presenza del sindaco Antonio Decaro, degli assessori alla Toponomastica, Angelo Tomasicchio, e alle Culture, Silvio Maselli, e della presidente del Municipio I Micaela Paparella, la cerimonia di intitolazione del giardino di piazza IV Novembre a Marilena Bonomo.

L’area verde, ubicata nel territorio del Municipio I tra corso Cavour, lungomare Araldo Di Crollalanza e piazza IV Novembre, è stata intitolata alla gallerista barese accogliendo la proposta del Club di Bari “Soroptimist International Italia”, con l’obiettivo di ricordare le donne che hanno avuto un ruolo di rilievo nella storia della città di Bari.

Il riconoscimento a Marilena Bonomo, esponente di spicco della vita culturale barese, rappresenta per l’amministrazione comunale un’attestazione importante allo straordinario lavoro che la gallerista barese ha impresso nel tessuto culturale della città nel segno del futuro.

Sono importanti quei giorni in cui dedichiamo uno spazio pubblico, una piazza, una strada, in questo caso un giardino, a personalità del passato della nostra città – ha detto Antonio Decaro -. Quando intitoliamo uno spazio pubblico a qualcuno lo facciamo non solo perché vogliamo ricordare quella persona e cosa ha fatto ma perché vogliamo lasciare, anche alle nuove generazioni, l’insegnamento di chi tanto ha dato alla nostra città. Non ho avuto la fortuna di conoscere personalmente Marilena Bonomo, né di apprezzare il suo profilo umano, la sua sensibilità, la sua passione per l’arte, ma avverto la sua presenza e, soprattutto, il valore del suo lascito. Ho avuto l’opportunità da cittadino, prima, e l’onore, oggi, da sindaco, di sapere quello che ha fatto per Bari. Ha permesso a questa città di non essere conosciuta nel mondo solo come città di commercianti e marinai ma anche come città capace di una nuova attenzione verso il bello e la cultura. L’ha fatta conoscere oltre i confini nazionali come una città in fermento, attenta all’arte contemporanea, un merito che le è riconosciuto da tutti. E questo è uno dei motivi per i quali in questi giorni parliamo di arte contemporanea, perché qui di fronte, già da alcuni mesi, abbiamo avviato la ristrutturazione del Margherita, e da qualche giorno anche quella dell’ex mercato del Pesce che, insieme alla Sala Murat, costituiranno il Polo delle arti contemporanee. Mentre parliamo del restauro di questi grandi, bellissimi contenitori, che ci auguriamo nel tempo sapranno ospitare contenuti all’altezza degli spazi che li conterranno, abbiamo voluto parlato di due figure importantissime per la storia dell’arte contemporanea nella nostra città: Angelo Baldassarre e, ovviamente, Marilena Bonomo.

A loro, in collaborazione con l’Università Aldo Moro di Bari, abbiamo pensato di dedicare una borsa di studio e un percorso di ricerca, consapevoli dell’importanza di riannodare i fili della storia e della cultura, e oggi sono molto felice di poter intitolare a Marilena Bonomo questo giardino, uno spazio verde e fiorito che guarda proprio al nascente Polo, con l’auspicio che il suo sguardo possa accompagnare e proteggere questa grande avventura”.

Marilena Bonomo, con lungimiranza ed inventiva, ha saputo creare in una città in cui dominava ancora l’arte tradizionale locale, un ponte tra Bari e tutto il resto del mondo – ha proseguito Micaela Paparella -. Il Municipio I, con grandissimo orgoglio, ha portato avanti la proposta del Soroptimist International Club di Bari, quella di intitolare un luogo della nostra città a questa meravigliosa donna e non ci è sembrato esistesse un sito più rappresentativo di questo piccolo giardino storico, che guarda il mare e il Polo dell’arte contemporanea e racchiude un magnifico roseto che il prossimo mese fiorirà, per ricordare la personalità di Marilena. Vorrei ringraziare ancora una volta il Soroptimist International Club di Bari nelle persone di Maria Teresa Muciaccia e Michela Labriola per aver dato questa opportunità alla nostra città e per aver donato la targa di intitolazione di questo giardino, e vorrei ringraziare la delegazione FAI per essersi immediatamente attivata con la raccolta firme necessaria per ottenere la deroga prefettizia all’intitolazione. Ringrazio anche il prefetto di Bari, che ci ha consentito di procedere, e tutti i cittadini, gli intellettuali, gli studenti, gli artisti e i critici d’arte che hanno creato un movimento di opinione intorno a questo progetto, e il nostro sindaco che ha colto il grande significato di questa intitolazione. Io, che ho conosciuto personalmente Marilena Bonomo, non avrei mai pensato né sperato di poter intitolare un luogo della mia città, nel territorio del Municipio I che ho l’onore di presiedere, alla sua memoria”.

Ringrazio il sindaco e Micaela Paparella per aver permesso e favorito questa intitolazione. Non solo un riconoscimento simbolico alla figura di mia madre ma la testimonianza di un impegno di valorizzazione del suo lavoro. A Bari, grazie al lavoro di Marilena Bonomo, abbiamo il wall drawing di Sol Lewitt nella sala Murat, e se oggi in Puglia esiste un’opera del grande Pino Pascali, “Le pozzanghere”, lo dobbiamo ancora a lei e a Pina Belli D’Elia, che oggi è qui con noi e che ringraziamo – ha dichiarato Magda Bonomo -. Come si fa, in questa occasione, a non ricordare mia zia Silvana: se questo giardino guarda il nascente Polo del contemporaneo, Silvana lo guarda da via Venezia, e allora, signor sindaco, lei è circondato. Ed è circondato anche da tanti artisti baresi che sono qui, sono bravissimi e meritano tutto il sostegno della città. È un invito che le rivolgo, signor sindaco, un compito che le affido. Vorrei anche ringraziare Nunzio, che ha donato a Bari un’opera molto importante, un bellissimo lavoro che è a largo due Giugno ed è un’opera da inserire nell’agenda dei luoghi d’arte di questa città. Concludo con due domande, fatte a mia madre all’inizio della sua carriera: la prima è, naturalmente, Where is Bari? La seconda, che mia madre ci raccontava, è legata all’inaugurazione della sua galleria, quando una serie di persone si trovarono in evidente imbarazzo rispetto alle opere esposte, che apparivano del tutto incomprensibili, tanto da chiederle piuttosto dove avesse acquistato e tende della galleria, complimentandosi per la scelta. Oggi per fortuna non è più così: questa città, grazie al lavoro di molte persone, tra cui mia madre e mia zia, ha maturato una certa sensibilità all’arte, c’è una richiesta per l’arte, ma quelle rimangono domande importanti sulle quali riflettere. Noi ci aspettiamo molto da questo nascente Polo museale per il quale il sindaco e la giunta si sono spesi tanto, e speriamo in un futuro promettente”.

Alla cerimonia di questa mattina erano presenti la famiglia Bonomo, gli artisti della Galleria Bonomo, alcuni critici d’arte, la presidente Soroptimist International club di Bari Michela Labriola e la past president Mariateresa Muciaccia, intervenute per ricordare la straordinaria figura della gallerista e le motivazioni alla base della scelta di promuovere l’intitolazione del giardino e la donazione della targa alla città, nonché la delegazione FAI di Bari, guidata da Rossella Ressa, che ha condiviso l’iniziativa e raccolto le firme per richiedere la deroga al prefetto.

Biografia

Maria Maddalena Macario nasce a Bari nel 1927 e consegue la laurea in Lettere e Filosofia nell’Università di Bari; nel 1952 sposa il prof. Lorenzo Bonomo, medico e immunologo e con lui si trasferisce a Dallas, in Texas, dove lavora al Dallas Museum of Art.

Nel 1971 Marilena Bonomo inizia la sua attività di gallerista a Bari con una prima mostra che include artisti italiani e stranieri considerati nuovi in quegli anni, oggi individualità riconosciute nel panorama dell’arte contemporanea, come Barry, Bochner, Boetti, Buren, Darboven, Fabro, Paolini, Weiner. La galleria ha tuttora sede nella città di Bari.

Sin dalla sua inaugurazione nella galleria Bonomo si sono avvicendati molti artisti inediti per l’Italia e per l’Europa, alcuni dei quali risiedono e lavorano a Bari. Opere provenienti dalla galleria sono state collocate in sedi prestigiose: musei, banche, parchi, collezioni pubbliche e private (Museo d’Arte Moderna di New York, Centre Pompidou a Parigi, Stedelijk Museum di Amsterdam, Fondazione Deste di Atene).

Nel 1981 Marilena Bonomo viene invitata a Ginevra, al Centre d’Art Contemporain, per allestire una mostra antologica in cui si ricostruisce la storia culturale dei suoi primi dieci anni di attività. Attività editoriali, happenings, spettacoli di danza musica e teatro, installazioni d’arte d’ambiente e concerti d’avanguardia, mostre di arte antica indiana, giapponese ed africana, si sono alternati alle mostre d’arte.

Nella primavera dell’86, è stata proposta la mostra “Sculture da Camera”, una raccolta di 70 opere di altrettanti artisti contemporanei ben noti a livello internazionale. La mostra, partita dal Castello Svevo di Bari, è stata esposta in musei e fondazioni internazionali: Utrecht, Ginevra, Berlino, Atene, Spoleto, Los Angeles.

Nel ‘98 il Comune di Bari ha incaricato Marilena Bonomo di curare la I Rassegna di arte contemporanea, Arte&Maggio. La mostra, dal titolo “Arena Puglia”, che rappresentava il panorama artistico della regione, comprendeva oltre 170 artisti, tra pittori, scultori e fotografi. Un tentativo di collegare gli artisti residenti nella regione a quelli che se ne erano allontanati, che ha trovato lusinghieri riconoscimenti.

L’anno seguente, sempre il Comune di Bari ha riproposto la mostra con una nuova ottica, incaricando Marilena Bonomo di ricercare e presentare i lavori di quegli artisti internazionali che hanno attraversato la Puglia e vi hanno lavorato. Il titolo della mostra era “Felici coincidenze”.

Nel 2000 Arte&Maggio viene concepita come collaborazione tra gli artisti newyorchesi scelti dall’Accademia Americana a Roma e gli artisti baresi proposti da Marilena Bonomo a Bari. In questa mostra l’artista newyorchese Antonakos fece eseguire una sua opera in loco per le arcate della Sala Murat che tuttora identificano con la loro luce questo spazio come spazio di cultura di arte. Nello stesso anno il FAI .- Fondo per l’Ambiente Italiano, si avvale della collaborazione artistica della Galleria Bonomo per la presentazione di edifici di valore storico restaurati e restituiti alla città.

Marilena Bonomo è stata, inoltre, curatrice della prima edizione di Expo Arte Bari (Fiera internazionale di arte contemporanea), con la presenza delle migliori gallerie della scena internazionale. Quest’anno Arte Fiera Bologna 2015 (la più importante fiera d’arte italiana) ha dedicato a Marilena Bonomo un omaggio per sottolineare l’importanza del percorso suo e della sua galleria negli ultimi 40 anni della vita culturale italiana.

Marilena Bonomo si è spenta a Bari il 25 agosto 2014.