Brandi: “Non possiamo più tollerare situazioni di questo tipo”
BARI – Un’azione coordinata tra Comune di Bari, Arca Puglia e Polizia Municipale ha portato questa mattina all’individuazione di sei case popolari non utilizzate dagli assegnatari. In due casi gli assegnatari erano deceduti, mentre negli altri quattro si tratta di proprietari di altri immobili sul territorio nazionale secondo quanto accertato a seguito di una serie di verifiche incrociate. In particolare, si è potuto constatare che quattro degli assegnatari risultano essere proprietari di case e ville, in alcuni casi immobili del valore fino a 300.000 euro, grazie alla scoperta di mutui bancari accesi per l’acquisto delle nuove case, attraverso un lavoro effettuato sulle anagrafi patrimoniali e immobiliari e anche tramite segnalazioni anonime.
“È una vergogna constatare che vi siano persone proprietarie di case, anche molto lussuose, che conservino il possesso delle case popolari a discapito di cittadini che vivono invece sulla soglia della povertà – commenta l’assessore al Patrimonio Vincenzo Brandi -. Non possiamo più tollerare situazioni di questo tipo. Siamo in piena emergenza abitativa e le amministrazioni interessate stanno compiendo tutti gli sforzi possibili per contrastare questo fenomeno. In questo quadro, che mette a dura prova le amministrazioni comunali sull’intero territorio nazionale, non consentiremo a nessuno produrre profitto sulla pelle degli altri. Ho deciso, a tal proposito, di interessare gli uffici della Procura della Repubblica per comprendere se vi siano i presupposti per ipotizzare un reato di natura penale. Non avrei difficoltà a parlare di una vera e propria truffa ai danni dello Stato. Sono indignato, come amministratore e come cittadino barese”.
La ripartizione Patrimonio – Erp negli ultimi tre anni è riuscita ad assegnare molte abitazioni alle famiglie aventi diritto: sono stati esauriti i nuclei con punteggi compresi tra i 15 e i 10 punti e in queste ore sono in esame i casi di nuclei familiari cui sono stati attribuiti 9 punti nella graduatoria generale. Inoltre, nei prossimi dodici mesi saranno consegnate diversi alloggi, e questo consentirà di dare una ulteriore concreta risposta al problema della casa. Tutto ciò è stato possibile anche grazie alle azioni di verifica e di contrasto alle occupazioni abusive. Le azioni messe in campo sono state molteplici: da un lato attività coercitive dall’altro un’attenta analisi e uno studio dei mezzi per evitare il più possibile il ricorso all’emergenza abitativa attraverso i contributi per la morosità incolpevole, l’adozione dei canoni calmierati ma anche il sostegno preventivo rispetto alla vendita all’asta della casa nel caso in cui le famiglie non riescano più a onorare le rate del mutuo, tanto che gli uffici del Patrimonio stanno mettendo a punto una formula di collaborazione con gli istituti di credito interessati con i quali concordare interventi sinergici.
Sono allo studio anche numerosi interventi, di concerto con la Regione Puglia e l’Arca Puglia, tesi a garantire una casa a favore delle nuove fasce di povertà, prima tra tutte quella dei cosiddetti “padri separati” e “single”.
“ Questa mattina ho ricevuto alcune famiglie disperate e, nello stesso tempo, mi venivano comunicati gli esiti delle verifiche fatte sugli assegnatari di alloggi popolari – conclude Brandi -, una situazione kafkiana che non si può più accettare. Certo, c’è ancora molto lavoro da fare ma sento di ringraziare l’Arca Puglia Centrale, la Polizia Municipale e tutti i dipendenti della ripartizione Patrimonio per la proficua e determinante collaborazione, anche in presenza dei pochi mezzi a disposizione”.