Bari, giunta approva schema avviso “Famiglie in ripartenza”

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Per erogare nuove misure di accompagnamento e sostegno alle famiglie più fragili della città

BARI – Su proposta dell’assessora al Welfare Francesca Bottalico, la giunta ha approvato oggi lo schema dell’avviso “Famiglie in ripartenza – fase 2”, per l’erogazione di nuove misure di contrasto alle povertà economiche, sociali, educative e alimentari in favore delle famiglie più fragili della città.

Grazie all’approvazione di questa delibera – commenta Francesca Bottalico – a giorni pubblicheremo l’avviso che consentirà di accompagnare socialmente ed economicamente le famiglie, gli adolescenti e i bambini e le bambine più fragili ponendo una particolare attenzione proprio ai minori, alle persone disabili e alle donne in gravidanza. Pertanto saranno previsti percorsi di sostegno attraverso kit e buoni alimentari, kit infanzia e buoni farmaceutici ma anche interventi a contrasto delle povertà educative attraverso buoni per acquisto libri per bambini e anziani. Inoltre, per le famiglie individuate, attiveremo percorsi educativi pensati per il tempo libero. In questo modo intendiamo accompagnare i nuclei più fragili durante questa fase delicata della ripresa. Per farlo, confermeremo la logistica attivata nei mesi di emergenza, potendo contare sulla rete dei Centri servizi per le famiglie presenti nei 5 Municipi che anche in questo caso fungeranno da punti di distribuzione diffusi. Con la fase 2 si apre una nuova stagione per il Welfare che vogliamo sia capace di aprirsi ai nuovi bisogni in un’ottica di innovazione sociale a partire dai tempi di conciliazione dei tempi vita-lavoro per tanti genitori ma anche per i tanti bambini e adolescenti che hanno sofferto più di altri l’isolamento domiciliare e ai quali desideriamo offrire la possibilità di partecipare ad attività educative all’aperto, sfruttando la bella stagione, e proporre una sorta di vacanze sociali urbane per quanti purtroppo quest’anno non potranno permetterselo“.

All’avviso potranno candidarsi i nuclei familiari che abbiano al proprio interno figli minori o persone disabili o donne in stato di gravidanza, che non abbiano un ISEE superiore a 3.000 euro ovvero che abbiano subito gravi conseguenze economiche durante il lockdown. Per accedere alle misure di sostegno previste, inoltre, nessuno dei componenti del nucleo familiare dovrà essere titolare di depositi bancari superiori ai 6.000 euro né essere percettori di reddito di cittadinanza o di altri contributi pubblici di sostegno al reddito quali la casa integrazione o il fondo di integrazione salariale, fatta eccezione per le erogazioni una tantum.

Il servizio, della durata di 3 mesi, sarà erogato a sportello in base all’ordine di ricezione della domande, fino a coprire ulteriori 200 nuclei familiari oltre quelli già seguiti in questi 70 giorni di emergenza Covid.