Bari

Bari, Centro polifunzionale per l’infanzia e per l’adolescenza: on line l’avviso per la gestione

Il centro  sarà operativo nell’attuale sede della Casa delle bambine e dei bambini

BARI – L’assessorato al Welfare del Comune di Bari rende noto che è in pubblicazione sul sito istituzionale del Comune, a questo link, l’avviso per la gestione e l’avvio del nuovo Centro polifunzionale per l’infanzia e per l’adolescenza, una struttura comunale pensata per sostenere le famiglie, i minori e gli le adolescenti in condizioni di povertà economiche sociali ed educative.

Il centro sorgerà nell’attuale sede della Casa delle bambine e dei bambini, in strada provinciale 110 Modugno-Carbonara 4, che amplierà i propri servizi, già rivolti alla primissima infanzia e alle famiglie, aprendosi così al mondo dell’adolescenza.

Uno degli aspetti qualitativi e innovativi della proposta riguarderà proprio l’attivazione di laboratori per adolescenti su temi legati alla loro crescita e quotidianità, come quello sulle dipendenze in un momento in cui la continua connessione al web genera un incremento di disturbi psicofisici, squilibri del sonno e dell’alimentazione e comportamenti asociali che rischiano di sfociare nel cyberbullismo e nella dipendenza da social network. Parallelamente saranno potenzianti i corsi di sostegno alla genitorialità.

I servizi erogati dal Centro polifunzionale per l’infanzia e per l’adolescenza saranno:

· emporio della solidarietà (distribuzione prodotti e scambio di accessori) e boutique sociale (capi di abbigliamento per minori e per le mamme in stato di gravidanza)

· spazio ludico per bambini

· centro sperimentale per la genitorialità (dimensione sociale, educativa, psicologica, socio-sanitaria)

· ambulatorio sociale per minori

· azioni sperimentali nel campo dell’educazione alimentare, nelle forme di consumo alternative capaci di limitare gli sprechi ed incentivare la ridistribuzione di prodotti, anche alimentari, invenduti e non utilizzati per fini sociali e di sostegno alle famiglie e ai genitori in stato di disagio sociale.

“Questo progetto sperimentale, nato solo pochi anni fa, è diventato una buona prassi riconosciuta a livello nazionale e replicata da altri Comuni – commenta Francesca Bottalico -. Per noi è stata una scommessa vinta con l’attivazione di un servizio nuovo e polifunzionale, che ha dato un contributo fondamentale durante il lockdown e che oggi, a tutti gli effetti, con questo bando non solo diventa strutturale nella programmazione pubblica del welfare cittadino, ma triplica addirittura la propria capacità generativa e di comunità, al passo con i nuovi bisogni, diventando il primo centro polifunzionale rivolto anche agli adolescenti e alle famiglie, in un momento in cui sono particolarmente fragili. Il nuovo centro lavorerà sulla prevenzione delle dipendenze, sulla conoscenza e l’approccio sano ai nuovi media, sulla prevenzione del cyberbullismo, sull’educazione all’affettività fin dai primi anni di vita e sul sostegno ai padri e alle madri di questo nuovo tempo”.

Gli interventi riguarderanno sia azioni più generali di sostegno alla relazione educativa e al ruolo genitoriale, come la scuola genitori e lo spazio giochi bambini, sia azioni di supporto al reperimento di beni di prima necessità, attraverso l’emporio sociale e la boutique sociale.

Tra gli obiettivi del centro rientrano la realizzazione di servizi innovativi a sostegno di famiglie e genitori in stato di disagio socio-economico che favoriscano l’equilibrato sviluppo psico-fisico del minore e, contemporaneamente, promuovano un’offerta diversificata di risposte ai bisogni espressi dalle famiglie; la creazione di spazi di confronto e auto aiuto tra famiglie di diversa estrazione sociale e condizione economica e di un sistema di rete territoriale capace di intercettare e sostenere famiglie in stato di bisogno, promuovendo aiuto reciproco e rapporti di collaborazione; la costruzione di un modello culturale che, offrendo ai bambini “un luogo educativo” dove fare esperienze diverse formarsi nell’identità e nella scoperta del sé; la promozione di modelli educativi attenti a stili di vita alternativi, alle dimensione del riciclo, del riuso, delle forme di consumo capaci di limitare gli sprechi; la creazione di un sistema di rete territoriale che, insieme agli altri servizi per l’infanzia, costituiscano un “sistema” orientato a leggere e rispondere in chiave diversificata ai bisogni delle famiglie; la sperimentazione di uno spazio di monitoraggio socio-sanitario per l’infanzia e l’adolescenza; l’avvio di una prima sperimentazione di forme alternative di sostegno alla povertà alimentare.

Sempre nel solco di quanto già realizzato dalla Casa delle bambine e dei bambini, inoltre, le attività svolte all’interno della struttura faranno in modo che si attivi un circuito virtuoso tra enti commerciali e no profit di sostegno al mondo della solidarietà e dei servizi rivolti all’infanzia, nonché tra liberi cittadini che potranno quindi anche raccogliere alimenti; contribuiranno allo sviluppo delle capacità cognitive, motorie e relazionali dei bambini e delle bambine; saranno incentrate sull’avvio di esperienze di socialità e scambio tra genitori e tra educatori/genitori.

L’Emporio della solidarietà, infine, dovrà prevedere misure di accompagnamento per un uso consapevole e responsabile dei beni forniti, la gestione del magazzino per mezzo di un sistema informatico con la registrazione del carico/scarico merci e tracciamento dei beni fino al beneficiario finale, attività di fundraising, la gestione e la tracciabilità delle donazioni e di coordinamento dei volontari della rete cittadina per la distribuzione dei beni. Sarà anche messo a disposizione un mezzo per la distribuzione dei beni presso il domicilio dell’utente impossibilitato all’uso dei mezzi pubblici o a raggiungere il centro. L’equipe di lavoro, invece, sarà composta da psicologici, educatori professionali, esperti sulla genitorialità mediatori culturale e da un nutrizionista.

Il Centro polifunzionale per l’infanzia e per l’adolescenza resterà aperto cinque giorni a settimana, per un minimo di 4 ore giornaliere durante tutto l’anno, con brevi chiusure durante le festività e un’apertura straordinaria al mese nella giornata della domenica. Infine, la struttura lavorerà a stretto contatto con i consultori, i pediatri e medici di base, gli ordini professionali (medici, psicologi e assistenti sociali), gli educatori, i Centri Servizi per le famiglie, i Centri ludici per la prima infanzia, le parrocchie, le associazioni di volontariato e i cittadini, con i quali dovrà essere costituita una rete prima della stipula del contratto d’appalto mediante accordi, lettere di partenariato, convenzioni, protocolli d’intesa sottoscritti con gli stessi.

L’accordo quadro avrà la durata di quattro anni durante i quali potranno essere attivati i singoli contratti di appalto attuativi.

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