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Bari, “Biodiverso? No, Biouguale!”: al via le attività del progetto socio-educativo finanziato dal Welfare

Nell’ambito del programma di prevenzione e contrasto alla violenza legata all’orientamento sessuale e all’identità di genere

BARI – Sono appena partite le attività del progetto “Biodiverso? No, biouguale!”, ideato dalla cooperativa sociale Semi di Vita, realizzato in partnership con l’Arcigay Puglia e l’associazione Restart, con il sostegno dell’U.S.S.M. (Ufficio di Servizio Sociale per Minorenni), per prevenire e contrastare la discriminazione e la violenza legate al sesso, all’orientamento sessuale e all’identità di genere.

Il progetto è stato finanziato con 40.000 euro ad esito dell’avviso pubblico dell’assessorato al Welfare per l’acquisizione di manifestazioni di interesse per l’attribuzione di contributi da destinare ad enti del Terzo settore per la realizzazione di interventi di prevenzione e contrasto delle povertà educative e relazionali dei minori della città.

Destinatari delle attività, che andranno avanti fino al prossimo mese di maggio, sono circa 250 studenti di secondo anno di alcuni istituti di scuola superiore (tra cui il plesso Santarella – Severina – De Lilla) oltre a un gruppo di 10 minori a rischio di devianza e dell’area penale residenti nella città di Bari, segnalati dall’USSM e dai Servizi sociali dei Municipi. Le attività si svolgono settimanalmente durante le ore scolastiche con il supporto di psicologhe, educatori ed esperti di agricoltura sociale, e presso la sede della cooperativa sociale Semi di vita a Japigia.

Questi gli obiettivi generali del percorso:

· definire stereotipo e pregiudizio e identificare i propri automatismi cognitivi legati al genere e alla identità sessuale. Favorire la metacognizione sugli automatismi dello stereotipo e imparare a riflettere sulla pericolosità dei linguaggi e delle prassi della discriminazione

· trasmettere il significato della parola assertività in tutte le sue declinazioni focalizzando l’attenzione sull’ascolto attivo ed empatico. Fornire modalità pratiche di prevenzione ed eventuale gestione di comportamenti violenti e omofobici per stimolare la consapevolezza degli schemi comportamentali disfunzionali che bullo, vittima e spettatori attivano

· conoscere tutti gli aspetti che compongono l’identità sessuale per sottolineare la diversità di ogni individuo, valorizzando la cultura delle differenze. Definire il coming out e fornire modalità pratiche e comunicative per gestirlo e accoglierlo

Tra i risultati attesi, vi è quello di stimolare l’attenzione e l’interesse sui temi oggetto del progetto attraverso lo straniamento del proprio punto di vista, se fondato su pregiudizio di genere e identità sessuale; di raggiungere un buon livello di informazioni scientifiche sul genere e le identità sessuali, e di un adeguato livello formativo sui linguaggi inclusivi e non discriminanti; di riconoscere le prassi della discriminazione e della violenza per monitorare i propri e gli altrui comportamenti; di trovare strategie di resilienza per rafforzare il gruppo e individuare modalità di intervento a contrasto della violenza perpetrata per motivi di genere e identità sessuale.

Esiste una sola specie: l’essere umano – commenta Angelo Santoro, presidente di Semi Di Vita -. Al pari il nostro pianeta è unico: unico come ognuno di noi. Per questo, il rispetto passa attraverso un ecosistema chiamato comunità: su questo desideriamo esprimerci e darci una possibilità attraverso il passaggio di informazioni che portino le persone, a contatto con questo progetto, ad una consapevolezza maggiore sul tema dell’uguaglianza fra umani.

Durante gli incontri saranno utilizzati diversi metodi formativi volti ad approfondire le tematiche oggetto del bando. Sappiamo infatti, che i giovani lgbqti, oltre ad affrontare le problematiche tipiche dell’età giovanile, si trovano a dover affrontare pregiudizi, comportamenti discriminatori e atti di violenza. Queste difficoltà spesso si presentano proprio all’interno delle famiglie e dei luoghi da loro frequentati, come scuole e comunità, e comportano un grande senso di solitudine e spesso abbandono scolastico. È per questo che riteniamo importante lavorare su più fronti, per portare conoscenza e spunti di riflessione. Il lavoro sarò svolto in coordinamento con un team di esperti di Arcigay Puglia e Restart associazione di psicologi entrambe specializzate nelle progettualità con adolescenti“.

Si tratta di una delle prime azioni socio-educative avviate nell’ambito del piano cittadino di contrasto e prevenzione della discriminazione e della violenza e della rete Generare culture non violente, alla quale si aggiungeranno a breve nuove progettualità nell’ambito del nascente centro antidiscriminazione – osserva l’assessora al Welfare Francesca Bottalico – . Stiamo provando in questo modo a rispondere alla richiesta e al bisogno rilevati dai presidi territoriali ed emersi negli incontri con le associazioni studentesche, nelle attività degli sportelli di ascolto per le famiglie e nei luoghi in cui ci si occupa della cura e della formazione e accompagnamento sociale e psicologico dei ragazzi e delle ragazze, con l’obiettivo di costruire insieme una comunità educante attenta e consapevole delle dinamiche che riguardano in particolare i più giovani. Mai come in questo momento, infatti, è necessario offrire a docenti ed educatori elementi di riflessione e di conoscenza per esplorare a fondo i meccanismi e i comportamentali legati agli stereotipi o ai pregiudizi di genere, fornendo loro, al contempo, gli strumenti utili per accogliere il coming out e comprendere le dinamiche agite dagli adolescenti e dai ragazzi nei loro contesti di vita. Offrendo spazi di ascolto psico-pedagogico dedicato, vogliamo assicurare agli adolescenti la libertà di esprimersi e la possibilità di chiedere aiuto ed essere sostenuti in un’ottica di prevenzione, anche alla luce di storie legate ad episodi estremi in forte crescita come l’autolesionismo o il suicidio“.

L’evento conclusivo di “Biodiverso? No, biouguale!” è in programma il 17 maggio, Giornata internazionale contro l’omofobia, la transfobia e la bifobia: insieme allo staff dell’assessorato al Welfare saranno individuate delle aree da allestire con alberi e piante come simbolo di cura dell’uomo e della terra e distribuite delle card con all’interno i risultati del progetto.

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