Bari, a Palazzo di Città il riconoscimento dell’amministrazione comunale al cardiochirurgo Vito Giovanni Ruggieri

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riconoscimento dell'amministrazione comunale al cardiochirurgo barese vito giovanni ruggieri

Ecco com’è andata

BARI – Su iniziativa del presidente della commissione consiliare Culture e Sport Giuseppe Cascella, l’assessore alle Culture Silvio Maselli ha consegnato questa mattina, a Palazzo di Città, una targa di riconoscimento al cardiochirurgo barese Vito Giovanni Ruggieri, primario della divisione di Chirurgia cardiovascolare toracica dell’ospedale universitario di Reims, in Francia, che con la propria attività, svolta con professionalità e dedizione nei confronti dei pazienti, dà lustro alla nostra città.

Alla cerimonia hanno partecipato Giuseppe Cascella, Angelo Vacca, ordinario di Medicina interna dell’Università degli Studi di Bari, Luigi Santacroce, professore associato presso il Policlinico di Bari, Vincenzo Genchi, medico radiologo, e Giuseppe Rubini, direttore responsabile dell’unità operativa complessa di Medicina nucleare del Policlinico di Bari.

Questo premio – ha esordito l’assessore Maselli – dimostra l’affetto e la vicinanza dell’amministrazione e dell’intera comunità cittadina al professor Ruggieri. Oggi siamo qui per festeggiare un concittadino che, con la sua grande professionalità, ha dato lustro a Bari in tutta Europa, e con il quale condividiamo gli stessi valori di appartenenza. In questa circostanza desidero, però, riflettere su alcune cifre: negli ultimi 18 anni i salari dei lavoratori italiani sono cresciuti solo di 400 euro circa, mentre i suoi omologhi tedeschi e francesi, nello stesso lasso di tempo e a parità di ore lavorate, hanno guadagnato molto di più. Inoltre, negli ultimi cinque anni contiamo oltre 244 mila emigrati italiani all’estero, oltre il 65% dei quali provengono dal Sud. Questo significa che il sistema formativo e lavorativo italiano non è abbastanza efficace da riuscire a trattenere i nostri cervelli a lavorare qui. Quella che stiamo vivendo è quindi un’emergenza nazionale alla quale va contrapposto un rimedio efficace: nel momento in cui si conferisce un premio ad un illustre cittadino barese che ha guadagnato fama oltre i nostri confini, si dovrebbe pensare anche a come fare per trattenerlo nel Mezzogiorno d’Italia“.

Da ormai quattro anni – ha dichiarato Cascella – l’amministrazione punta a valorizzare le eccellenze in tutti i campi dello scibile umano premiando maestri di musica, uomini di lettere, scienziati: tutti professionisti accomunati dal fatto di essere diventati ambasciatori di Bari nel mondo. Oggi premiamo Gianvito Ruggieri perché è un giovane cardiochirurgo barese che si è formato nella nostra regione ma che, circa una decina di anni fa, ha avuto il coraggio di lasciare la nostra città diventando un punto di riferimento nel suo campo in Francia, mettendosi in luce con interventi chirurgici in favore di migliaia di persone“.

Il professor Ruggieri – ha sottolineato Angelo Vacca – è un professionista riconosciuto a livello internazionale per l’alta qualità scientifica del suo lavoro. Da parte mia, sto studiando una serie di azioni destinate ai giovani ricercatori e professionisti che si sono formati nella nostra terra e che poi hanno dovuto trasferirsi all’estero per poter mettere in pratica le proprie competenze. Questa situazione costituisce per noi un vulnus, una ferita che impoverisce la nostra comunità scientifica: la mia idea è appunto far tornare questi talenti in sede offrendo loro la titolarità di nuovi corsi di studio che prevedano l’insegnamento in collaborazione con i nostri docenti, in previsione di una sistemazione stabile nei nostri istituti di ricerca“.

Sono particolarmente emozionato – ha detto Ruggieri – una condizione che sicuramente non appartiene alla mia professione che amo profondamente e che svolgo con passione ma che invece impone distacco e freddezza. Oggi sono felice di essere emozionato perché questa circostanza mi rende fiero e orgoglioso di ricevere il riconoscimento dell’amministrazione e della città di Bari dalla quale, per ragioni di lavoro, ormai da tanti anni sono lontano. Ho avuto la fortuna di vivere un’evoluzione professionale non facile ma rapida, sono manager di una equipe chirurgica ma non mi considero arrivato: questo è uno stimolo a restare in una condizione reale e mantenere l’umiltà che spero mi contraddistinguerà sempre. Questa circostanza mi è gradita per ringraziare coloro che sono stati i miei maestri e che hanno contribuito alla mia crescita professionale, in particolare il dott. Agnino, fondamentale per la mia svolta internazionale“.

Vito Giovanni Ruggieri ha studiato a Bari e si è laureato in Medicina e Chirurgia presso l’università degli Studi di Bari. Si specializza in Cardiochirurgia a Pavia con post laurea in Francia. Infatti, inizia la carriera ospedaliero/universitaria a Rennes, nel centro d’eccellenza francese in chirurgia cardiaca. Lì, a 31 anni, esegue i primi interventi di by-pass coronarico e sostituzione valvolare come primo operatore.

Effettua regolarmente espianti su donatori e partecipa come aiuto ai trapianti di cuore. A 34 anni esegue il suo primo trapianto di cuore e il primo impianto di cuore artificiale. Si perfeziona nella riparazione della valvolare mitralica con tecnica mini-invasiva e nelle tecniche transcatetere di impianto di protesi valvolari aortiche per via vascolare. Si trasferisce in Italia per un periodo di 18 mesi, durante il quale si perfeziona in chirurgia mini-invasiva con il Dr. Agnino.

Rientra in Francia con un bagaglio tecnico-chirurgico ancora più ricco e la consapevolezza di voler proseguire nell’attività universitaria di insegnamento e di ricerca. Il professor Alain Leguerrier, al tempo primario del reparto di chirurgia di Rennes e figura di spicco della cardiochirurgia francese, nonché modello di management d’equipe chirurgica, segna indiscutibilmente la sua svolta di carriera. Partecipa e vince il concorso da docente universitario a Parigi a 39 anni. Un anno dopo diventa primario e professore ordinario del reparto di Chirurgia cardiovascolare e toracica dell’ospedale universitario di Reims (regione dello Champagne). È direttore regionale della scuola di specializzazione in Chirurgia Cardiovascolare e Toracica.