BARI – Venerdì 5 febbraio, dalle 9.30 alle 18, in Piazza Prefettura a Bari si terrà la manifestazione di protesta “Articolo I – riprendiamoci il nostro lavoro”, organizzata dal Coordinamento Associazioni e Gruppi spontanei di Partite iva.
Questa, di carattere regionale, apartitica ed equidistante da ogni schieramento politico, tradizionale e non, coinvolge tutte le categorie produttive colpite dalla crisi economica e si svolgerà con sit-in e una maratona di interventi da parte dei portavoce di tutte le categorie coinvolte.
“Chiediamo il ripristino dei principi fondamentali della Costituzione – spiega il Coordinamento all’interno del documento programmatico della manifestazione – oltre alla tutela del diritto al lavoro per tutte le categorie travolte dalla crisi e colpite dalle misure restrittive dei DPCM del Presidente del Consiglio e del Ministero della Sanità”.
Questa protesta non nasce per chiedere incontri ma per avere risposte. L’obiettivo degli organizzatori, imprenditori delle categorie produttive colpite dalla crisi economica e che sono già state chiamate a sopportare lock down tecnico da oltre 100 giorni, è di poter tornare a dare quel contributo fondamentale al mantenimento del delicato equilibrio nel sistema economico e sociale.
“Auspichiamo che per il contenimento della pandemia siano adottate dal governo più efficaci strategie volte ad isolare il virus e non le persone, come un’adeguata campagna vaccinale, zone covid-free, presidi per tamponi rapidi, ecc. Se nel 2021 non saranno deliberati atti legislativi a sostegno delle imprese, non saremo più in grado, nostro malgrado, di onorare, tasse, tributi ed imposte”.
Sette le richieste formali da parte del Coordinamento: Proclamazione dello stato di emergenza economica; Piano di esenzione fiscale e risarcimenti integrativi per le perdite subite nel 2020; Credito di imposta per i fitti pagati nel corso dell’intero 2020; Apertura immediata e sostenibile di tutte le attività in sicurezza per lavoratori ed avventori; Immediata erogazione delle casse integrazioni in sospeso; Inclusione delle attività rimaste escluse dai ristori per mancanza di fatturato storico; Eliminazione della distinzione per codice ATECO prevalente.
Tra i vari interventi che si susseguiranno durante la giornata, sarà presentata la proposta di apertura di tutte le attività domenica 14 febbraio, come azione di disobbedienza in mancanza di atti concreti entro cinque giorni dalla data della manifestazione.
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