I fatti si sono verificati la sera del 7 marzo 2015 in un parcheggio della cittadina svedese, quando l’arrestato, con il concorso di un altro individuo, aveva avvicinato la vittima e, dopo averle fatto degli apprezzamenti, l’aveva immobilizzata e ripetutamente violentata in maniera brutale.
Le autorità di polizia svedesi, a seguito di velocissime indagini, avevano identificato il curdo-iracheno come uno degli aguzzini e immediatamente inviato la richiesta di arresto ai fini estradizionali all’Italia.
Gli approfondimenti effettuati dagli investigatori della Squadra Mobile e dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Lecce hanno consentito di appurare che il 31enne aveva da poco stabilito il proprio domicilio nel capoluogo salentino e richiesto il rinnovo del proprio permesso di soggiorno, rilasciatogli dalla Questura di Crotone nel 2012.
Con un escamotage, lo stesso 31enne è stato contattato e invitato a presentarsi presso lo sportello dell’Ufficio Immigrazione per comunicazioni che lo riguardavano; quando l’uomo, oggi pomeriggio, è arrivato negli Uffici di via Oronzo Quarta, ha trovato gli agenti della Squadra Mobile e dell’Ufficio Immigrazione ad attenderlo, che gli hanno notificato il provvedimento emesso dalle Autorità Svedesi con cui viene condannato a 10 anni di reclusione.
Dalla documentazione trasmessa dal collaterale organismo svedese è emersa anche la triste storia della vittima della brutale violenza che, a seguito del fatto, ha cominciato a manifestare problemi psichici dovuti all’assunzione di alcool e droga.
L’arrestato, terminate le procedure di rito, è stato rinchiuso nel carcere di Lecce in attesa che si perfezioni l’iter estradizionale.
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