Un bookstore Mondadori nelle Vecchie Segherie Mastrototaro, inaugurazione a Bisceglie domenica 18 giugno

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All’interno anche gli studi di Gianrico Carofiglio e Marcello Veneziani

bisceglieBISCEGLIE – Un contenitore culturale prestigioso, quello delle Vecchie Segherie Mastrototaro di Bisceglie, si appresta a trasformarsi in un bookstore Mondadori per confermare la sua vocazione di luogo aperto alla città, di approfondimento, incontro e confronto. Il taglio del nastro avverrà domenica 18 giugno alle ore 21, alla presenza del presidente della Commissione Bilancio della Camera dei Deputati, onorevole Francesco Boccia, e del sindaco di Bisceglie, Francesco Spina.

La libreria sarà gestita da due giovani (Mauro e Cetta) con alle spalle un’esperienza già decennale e sarà molto più di semplice negozio. L’intento è quello di fare della libreria uno spazio a disposizione della città di Bisceglie, che crei una sinergia anche con le scuole. Un posto dove riflettere, pensare, dialogare, anche con il contributo di illustri personaggi del mondo della letteratura, dell’arte, dello spettacolo, dello sport e della politica. Già il 23 giugno, infatti, sarà ospite il Ministro della Cultura, Dario Franceschini, insieme al giornalista Giovanni Minoli per una delle serate di Digithon2017.

In un ambiente raffinato e curato nei minimi dettagli, la nuova libreria ospiterà anche gli studi di due grandi scrittori pugliesi, Marcello Veneziani e Gianrico Carofiglio. Un luogo simbolico ma anche pratico. Tant’è che gli autori potranno lavorare nei loro studi quando lo riterranno opportuno, in qualsiasi momento.

«Se nel 1990, dopo più di 50 anni di produzione di imballaggi in legno per ortofrutta e per prodotti ittici, attività cominciata da mio padre Giacomo e continuata insieme ai miei fratelli, mi avessero detto che un giorno nelle Vecchie Segherie ci sarebbe stata una libreria, non ci avrei creduto», spiega l’imprenditore Mauro Mastrototaro. «È la dimostrazione della profonda trasformazione della nostra società. L’innovazione tecnologica ha trasformato il nostro modo di vivere e i modelli di produzione dei beni e dei servizi. Le segherie oggi sono tecnologiche e continuano a vivere ma in un’area industriale. Dentro i bastioni la vita prosegue e si evolve, così come accade dal 1400-1500, epoca in cui furono costruiti per rafforzare le mura della città. Non posso che essere molto orgoglioso di questa creatura che sta per nascere e promette di essere punto nevralgico della cultura della nostra città», conclude Mauro Mastrototaro.