Trevisi su Pertusillo

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“Regione tuteli risorse idriche fondamentali per la popolazione”

antonio trevisiBARI – Continua a far discutere il possibile inquinamento dell’invaso del Pertusillo. L’analisi delle acque effettuata dall’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale (Arpab) ha escluso la presenza di idrocarburi nella diga, attribuendo la chiazza nera comparsa nell’invaso a un particolare tipo di alghe. Diverso l’esito delle analisi commissionate dal comitato ambientalista “Liberiamo la Basilicata”, a laboratori privati specializzati. Quegli esami hanno evidenziato che il Bod, ovvero la richiesta biochimica di ossigeno, è nove volte oltre il limite fissato dalla normativa, riscontrando anche la presenza di metalli pesanti e idrocarburi policiclici aromatici che rendono l’acqua non potabile. Per fare chiarezza su quello che sta succedendo i consiglieri del Movimento 5 Stelle hanno depositato in V Commissione Ambiente la richiesta per ottenere le audizioni del Direttore Scientifico dell’ARPA PUGLIA, del Direttore Scientifico dell’ARPAB, del Presidente di Acquedotto Pugliese S.p.A, di Albina Colella (Professore Ordinario di Geologia e Sedimentologia. Dipartimento di Scienze, Università della Basilicata), di una delegazione della rete appulo-lucana Salvalacqua e dell’ Assessore Regionale alle Risorse Idriche, Giovanni Giannini.

I prossimi giorni – dichiara il consigliere Antonio Trevisi componente della Commissione Ambiente – saranno fondamentali per capire davvero cosa stia succedendo nella zona. Si tratta di un’area con una funzione importante per le risorse idriche ad uso plurimo, che fa anche da attrattore turistico per tutto il territorio. Un contesto in cui convivono agroalimentare di qualità, petrolio e bacini idrici ad uso potabile, un insieme di condizioni di stress che costituiscono un potenziale rischio per formazione di alghe o batteri, anche molto tossici. Già in passato nel lago sono state segnalate forme di inquinamento e gravi morie di pesci, ma la mancata pubblicazione dei dati sulle analisi effettuate nei pressi dei pozzi contribuisce solo ad alimentare le preoccupazioni dei cittadini, ancor più alla luce dei fatti di questi ultimi giorni. Il primo pensiero – continua – va inevitabilmente ai pozzi petroliferi della Basilicata. Trivellando si rischia di mettere in serio pericolo le risorse idriche. Non si sa mai quanto si possa andare in profondità ed inquinare flussi d’acqua sotterranei, che poi emergono con tutto il loro contenuto. L’acqua deve essere un diritto garantito per tutti, per questo – conclude il pentastellato – una regione sitibonda come la Puglia deve tutelare con il massimo impegno le risorse idriche fondamentali per tutta la popolazione.”