Taranto, Labriola su Ilva

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palazzina Direzione Ilva

“Di Maio la vuole chiudere. Rinsavisca e salvi l’azienda e Taranto”

TARANTO – “Mia nonna era solita dire che a nascere è sempre l’orto che vogliamo, che si raccoglie ciò che si semina. Un concetto che ben spiega l’atteggiamento del ministro Luigi Di Maio, che come un registra spietato, ha messo in scena l’ennesimo teatrino, con l’obiettivo di portare alla chiusura lo stabilimento Ilva, addossando ad altri la responsabilità. Il ministro cela la volontà vera del governo, mettendo innanzi, come uno scudo, altre questioni, in primis il giudizio dell’Avvocatura di Stato sulla cessione dell’acciaieria di Taranto. Un atteggiamento inaccettabile nei confronti dei lavoratori e della città. D’altronde, sin dall’inizio dell’esperienza di governo, Di Maio ha demonizzato tutto ciò che si era costruito attorno all’Ilva, tornando all’anno zero. Se il ministro non estrarrà dal cilindro soluzioni credibili in tempi rapidi, vedremo la fine devastante e ingloriosa della più grande e inquinata industria siderurgica italiana e di un territorio sfruttato e abbandonato. L’assenza al tavolo dell’indotto, che potrebbe consentire soluzioni sinergiche sul piano occupazionale, la dice lunga sulle intenzioni del governo. Di Maio la smetta con il gioco delle tre carte, si possono trovare soluzioni, ma bisogna volerlo. Il ministro venga a riferire, non è possibile tanta irresponsabilità di fronte a una vertenza che non è solo industriale o occupazionale, ma è anche molto altro. Servono risposte concrete, a partire dalle emergenze ambientale e sanitaria, per oltrepassare il guado“, lo dice l’onorevole Vincenza Labriola di Forza Italia.