Ripetuti ritardi dei Frecciargento sulla tratta Bari-Roma: Decaro scrive all’ad di Trenitalia

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antonio decaro (conferenza stampa fine anno)

Ecco cos’ha scritto il primo cittadino

BARI – Il sindaco di Bari Antonio Decaro ha inviato questa mattina una nota all’amministratore delegato di Trenitalia spa per segnalare i ripetuti ritardi registrati nelle ultime settimane dai treni Frecciargento che collegano Bari a Roma, che risultano non più sostenibili in particolare per quanti utilizzano la tratta per motivi di lavoro.

Tale situazione di disagio – scrive il sindaco Decaro – finirà per disincentivare l’utilizzo del treno come mezzo di collegamento alternativo, comodo e confortevole tra il versante adriatico e quello tirrenico del nostro Paese, determinando un impatto negativo sulle prospettive di crescita economica e sociale di un territorio, quello dell’area metropolitana barese, al momento sprovvisto di treni sia ad alta capacità che ad alta velocità“.

La nota si conclude con la richiesta di un intervento volto a rimuovere le criticità, tecniche e logistiche, alla base dei continui ritardi e a ripristinare la puntualità di un collegamento che, al suo varo, aveva suscitato grande entusiasmo tra i viaggiatori.

In questi anni – commenta a margine Antonio Decaro – abbiamo lottato per vederci riconosciuto almeno un collegamento diretto, che rappresenta un diritto fondamentale alla mobilità per i cittadini, alla pari con le altre grandi città del Paese. E ora vediamo vanificati tutti i nostri sforzi, perché assistiamo nei fatti a un depotenziamento delle tratte esistenti a causa dei continui ritardi. Per questo sosteniamo le ragioni di tutti i cittadini pugliesi che protestano per un disservizio grave in un Paese che ragiona di autonomia differenziata ma non garantisce pari accesso ai diritti fondamentali sul territorio nazionale. Dalla Puglia deve arrivare un messaggio forte e chiaro: l’Italia non finisce a Roma e il Governo si deve fare garante di queste nostre istanze con Trenitalia e con tutti i gestori dei servizi nazionali“.