Dopo 19 anni nuove regole per i contratti d’affitto a canone concordato
LECCE – Dopo 19 anni a Lecce è stato sottoscritto il nuovo Accordo Territoriale per i contratti agevolati a canone concordato tra le organizzazioni della proprietà edilizia e le organizzazioni dei conduttori. L’accordo è stato presentato stamattina presso l’Open Space del Comune di Lecce alla presenza dell’assessore all’Urbanistica Rita Miglietta e alle associazioni firmatarie. In particolare, per la proprietà edilizia, APPC LECCE in persona del presidente Avv. Giuliana Bartiromo; Confedilizia Lecce in persona del presidente ing. Vincenzo Mele; UPPI Lecce in persona del presidente avv. Fiorenza Chiriatti, e per i conduttori, Sicet in persona del Segretario provinciale Per. Ind. Alessandro Monosi; SUNIA in persona del Segretario Provinciale dott.ssa Emanuela Capone; UNIAT in persona del Presidente Salvatore Zermo rappresentative nel tenimento del Comune di Lecce.
Le associazioni di categoria, dopo un lungo lavoro ed in occasione dell’entrata in vigore del DM 16 gennaio 2017 che attua la convenzione nazionale per il rinnovo degli Accordi Territoriali sottoscritta dai Rappresentati Nazionali di tutte le associazioni di categoria alla presenza del Ministro delle Infrastrutture dott. Nencini, hanno prodotto il nuovo accordo territoriale che sostituisce integralmente il precedente depositato presso il Comune di Lecce nel lontano 1999.
L’obiettivo è di rafforzare il gioco virtuoso delle locazioni abitative in modo che il locatore abbia notevoli agevolazioni fiscali ed il conduttore canoni inferiori a quelli di mercato. I contratti agevolati definiscono le modalità di attuazione delle locazioni (abitativo 3+2; transitorio e per studenti universitari) che aderiscono al DM 16 gennaio 2017.
Pertanto, al fine di rendere più fruibile il testo del nuovo accordo territoriale:
a.. sono stati inseriti i valori nella moneta corrente ossia in euro con rivalutazione, atteso che i valori erano indicati in lire nel vecchio accordo del 1999;
b.. sono state eliminate le zone di degrado dallo stradario, atteso che negli anni quelle zone sono state notevolmente migliorate (si tratta delle zone del centro storico);
c.. Le associazioni rilasceranno l’attestazione del calcolo per usufruire del canone concordato;
Una delle novità principali, infatti, è una maggiore responsabilità delle Associazioni di categoria: è prevista la sottoscrizione di schede tecniche, con la validazione dei contratti da parte delle Associazioni degli Inquilini e dei Proprietari ,anche al fine di ottenere l’applicazione della cedolare secca al 10%, massima agevolazione confermata dal Governo per i contratti a canone concordato per cercare di far emergere il “nero” derivante dalle locazioni.
“Il contratto a canone concordato – dichiarano congiuntamente le associazioni firmatarie – richiede una perfetta conoscenza della legge e dei parametri necessari ai fini della sua validità, al fine di ottenere importanti riduzioni fiscali. Esortiamo quindi tutti gli interessati a rivolgersi gli esperti delle Associazioni di categoria firmatarie degli accordi, che seguiranno il proprietario e/o il conduttore nella stipula dei contratto di locazione secondo gli Accordi Territoriali della città di Lecce”.
“La firma dell’Accordo Territoriale tra le associazioni dei proprietari e quelle degli inquilini è un momento importante perché l’accordo rappresenta un pezzo della politica per la casa di cui questa città ha bisogno – dichiara l’assessore all’Urbanistica Rita Miglietta – Penso sia importante presentarlo nella casa comunale e assumere come amministrazione l’impegno ad affiancarsi alle associazioni di categoria nell’informare i cittadini delle possibilità che l’accordo offre, anche attraverso la pubblicazione dello stesso sul portale del Comune. Noi abbiamo una città in cui ci sono troppe case sfitte, e in un momento di difficoltà economica diffusa è utile ci sia adeguata conoscenza di quelli che sono i dispositivi di legge e gli accordi come questo, che hanno l’obiettivo di calmierare i prezzi delle locazioni abitative, di favorire l’emersione dei contratti in nero e anche, in definitiva, di ridurre il numero di case sfitte. Ricorrere all’accordo è utile a chi, per esempio, pensa che in città gli affitti siano troppo alti e per questo si trasferisce nell’hinterland o ad alcune categorie precise, come quella degli studenti”.