Lo annuncia l’assessore ai Trasporti della Regione Puglia, Giovanni Giannini.
“In attuazione della normativa vigente e dell’art. 229 del DL del 19 maggio 2020, n. 34, la Regione Puglia – continua Giannini – nominerà, con i requisiti stabiliti da un decreto ministeriale, il mobility manager aziendale, il quale, supportato da un gruppo di lavoro interno all’amministrazione regionale che coinvolga anche l’ASSET, dovrà promuovere la creazione di una rete dei mobility manager costituita da quelli individuati da ASL, ospedali, Enti e organismi del sistema sanitario pugliese, dalle società partecipate dalla Regione Puglia, Province e Città Metropolitana di Bari (le quali a loro volta hanno la funzione di coordinamento dei mobility manager del proprio territorio). La Regione invita perciò tali enti a dotarsi quanto prima di un proprio mobility manager, qualora non vi abbiano ancora provveduto.
Il coordinamento dei suddetti mobility manager, attraverso una nuova rilevazione dei bisogni e delle abitudini dei cittadini (su cui inciderà la diffusione dello smart working e la diversificazione degli orari di scuola, lavoro e attività produttive), contribuirà a riorganizzare la distribuzione della domanda di mobilità nell’arco della giornata e, in funzione di ciò e in sinergia con le Province e la Città Metropolitana di Bari (organi di governo degli ambiti territoriali ottimali del trasporto pubblico), dovrà rimodulare l’offerta dei servizi già determinata quantitativamente, qualitativamente e nella sua dimensione economica con DGR n. 2304 del 9/12/2019.
Ai mobility manager di ASL, ospedali, Enti e organismi del sistema sanitario pugliese e alle società partecipate della Regione Puglia – conclude Giannini – si chiede anche di mettere in campo tutte le possibili iniziative per favorire l’utilizzo dei mezzi pubblici, collettivi e condivisi (bus, treni, car sharing, car pooling, bike sharing, taxi collettivi, integrazione modale), per promuovere la mobilità attiva, la micro mobilità elettrica e l’uso della bicicletta. Sarà importante pensare quanto prima a un trasporto pubblico sempre più flessibile nella sua offerta, così da soddisfare a pieno le esigenze di un’utenza oggi orientata all’uso del mezzo privato, sia per la paura del rischio contagi, sia per le riduzioni del servizio in atto. Tanto in previsione della crescita della domanda con la ripresa a regime delle varie attività, ed in particolar modo dell’apertura delle scuole”.
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