Trevisi (M5S): “Così muore l’agicoltura pugliese”
È uno schema suicida per l’economia del Sud Europa, così come dimostrato dai precedenti accordi con il Marocco, che hanno contribuito a distruggere la produzione di arance nel Sud:
“Dietro l’invasione dell’olio tunisino – dichiara il consigliere pentastellato – ci sono precisi interessi economici in gioco: l’obiettivo è quello di affossare i piccoli e medi produttori salentini e del Sud Italia, e il problema serio non è tanto il crollo delle quotazioni del prodotto nazionale quanto il fatto che l’olio tunisino, una volta giunto nei porti europei assuma “passaporto” tricolore o comunitario e venga commercializzato come “Made in Italy”, a prezzi assolutamente improponibili per il vero prodotto di origine italiana”.
“La tutela dei nostri prodotti di qualità – prosegue Trevisi – deve essere portata avanti in maniera decisa dalla Regione, non è tollerabile che un prodotto tunisino, sia presentato sul mercato in assenza di quelle tante regole qualitative, alle quali sono soggetti i produttori italiani. E non è pensabile mettere sul mercato comunitario un prodotto che non racchiude le minime regole di produzione e di sicurezza alimentare, senza voler puntare il dito sulla disparità di norme in tema di costo del lavoro. In definitiva è grave non mettere in condizione il consumatore di conoscere le differenze nel momento dell’acquisto Made in Italy o con passaporto extra Ue. La Puglia – conclude – è la regione con la maggiore produzione olivicola d’Europa e non può pagare il prezzo di accordi bilaterali che si ripercuotono negativamente su produttori olivicoli e sui consumatori.”
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