Noci e dintorni durante la Repubblica Napoletana

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josé mottola

Terzo incontro

NOCI (BA) – Continuano gli incontri della XVIII edizione del ciclo di conversazioni storiche “Settembre in Santa Chiara”, promosso da Centro culturale “Giuseppe Albanese”, Comune e Biblioteca comunale “Mons. Amatulli” con la collaborazione delle associazioni nocesi Terra Nucum, Puglia trek & food e Pro Loco e del Gruppo Umanesimo della Pietra di Martina Franca.

Il prossimo appuntamento, il terzo, è in programma per giovedì 19 settembre, sempre alle ore 18.45 presso il Chiostro delle Clarisse. “È successo un novantanove. Noci e dintorni durante la Repubblica napoletana del 1799” è il titolo della conversazione che, dopo i saluti istituzionali di Mariano Lippolis, consigliere comunale delegato alla Cultura, vedrà protagonisti Domenico Blasi, direttore del Gruppo Umanesimo della pietra, e José Mottola studioso e saggista nonché presidente del Centro culturale “Giuseppe Albanese”.

Proprio in nostro concittadino Giuseppe Albanese fu protagonista e vittima della sfortunataRepubblica napoletana, che sia pure risultata un esperimento fallito – come scrisse Benedetto Croce – “valse a creare una tradizione rivoluzionaria e l’educazione dell’esempio nell’Italia Meridionale” e “per effetto del sacrificio e delle illusioni dei patrioti [… ] assurse alla solenne dignità di avvenimento storico”.

Giuseppe Albanese nacque a Noci il 30 gennaio 1759 da una delle più ricche e note famiglie nocesi. Dopo aver trascorso l’infanzia a Noci, si trasferì a Napoli, dove studiò presso il Seminario arcivescovile e si formò alla scuola riformatrice di Antonio Genovesi e Gaetano Filangieri.

Attivo esponente dei circoli illuministici napoletani, diventò dirigente del movimento giacobino sul finire del Settecento.

Quando il 23 gennaio 1799 le truppe francesi entrarono in Napoli, Albanese fu chiamato a far parte del Governo provvisorio della Repubblica napoletana, svolgendo un ruolo importante nel Comitato di legislazione. Fu, infatti, promotore dell’approvazione delle due importanti leggi soppressive dei fedecommessi e della feudalità.

Divenne poi uno dei cinque componenti della Commissione esecutiva, nella quale svolse un ruolo preminente; per un breve periodo ricoprì la carica di Ministro della Guerra, marina e affari esteri.

La Repubblica napoletana ebbe vita breve; dopo appena sei mesi, con il ritorno dei Borbone, vi fu una feroce repressione. Albanese fu arrestato e condannato a morte: fu impiccato a Napoli, in piazza Mercato, il 28 novembre 1799.

Nel 1899, in occasione delle celebrazioni del 1° Centenario della Repubblica napoletana il Comune di Noci affida allo scultore nocese Gianni Matarrese, residente a Napoli, l’esecuzione di un busto in marmo di Albanese.

Il busto giunse a Noci il 4 novembre e, collocato su un piedistallo realizzato in loco, fu posizionato in Piazza Garibaldi. Nel 1935 il podestà Rocco Morea decise di spostare il monumento in largo Armando Diaz, dove si trova tuttora.