Diversi episodi negli ultimi giorni sul Gargano, situazioni a rischio in tutta la Puglia. CIA Capitanata: “Legge regionale impugnata dal Governo, occorrono modifiche”
MONTE SANT’ANGELO (FG) – Lupi che sbranano agnelli: ci risiamo. A Monte Sant’Angelo, in provincia di Foggia, nelle ultime settimane si sono verificati diversi casi di aggressione agli allevamenti. In uno di questi casi, nello specifico, gli agnelli erano così piccoli da non avere ancora il dispositivo che li mappa e ne traccia identità e allevamento di appartenenza. CIA Capitanata, declinazione provinciale di CIA Agricoltori Italiani della Puglia, torna dunque a segnalare la gravità di una situazione che, purtroppo, non è ancora stata affrontata dalle competenti istituzioni regionali con azioni e strumenti adeguati all’emergenza.
“La legge regionale sulla fauna selvatica”, ha spiegato Michele Ferrandino, presidente provinciale di CIA Capitanata, “come tutti sanno è stata impugnata dal Governo, dunque resta inapplicabile se lasciata così com’è”.
“E’ fondamentale”, ha aggiunto Ferrandino, “che l’assessore alle Risorse Agroalimentari, Leonardo Di Gioia, la riporti in Commissione Agricoltura per riesaminarla e apportare ad essa le modifiche necessarie a dotare la Puglia di uno strumento normativo attuabile e adeguato a dare risposte ad agricoltori e allevatori danneggiati dalla fauna selvatica”. Il problema, naturalmente, riguarda tutta la Puglia. In provincia di Bari, ad esempio, ma lo stesso si può dire per le aree di Brindisi e Taranto, così come per la Bat, ormai non si contano nemmeno gli episodi di danneggiamenti causati dai cinghiali. “CIA Agricoltori Italiani di Puglia ha più volte segnalato quanto sta accadendo, rendendosi promotrice proprio a Monte Sant’Angelo, non più tardi di un anno fa, di una iniziativa che ha chiamato a raccolta agricoltori e allevatori per ascoltare le loro esperienze e farsi portavoce, ancora una volta, del profondo disagio che è andato aumentando negli ultimi anni. Lupi e cinghiali sono in aumento e rappresentano una presenza sempre più minacciosa, anche perché la crescita numerica di questi animali appare non proprio sotto controllo”, ha dichiarato Leonardo Santucci, componente di CIA Capitanata. Sta diventando una situazione insostenibile per tutti, non soltanto per il mondo agricolo o per gli allevatori, perché entrano nelle città e nei paesi. Fra Apricena e San Nicandro Garganico, recentemente i cinghiali hanno quasi completamente distrutto un campo di diciassette ettari coltivato ad avena. A gennaio, delle trenta domande di indennizzo pervenute all’ATC-Ambito Territoriale di Caccia di Foggia, ventisette sono state quelle relative ai danni da cinghiali. Il fenomeno non riguarda soltanto la provincia di Foggia ma tutta la Puglia e il resto del Paese. I danni provocati dagli attacchi di lupi, ungulati ma anche storni possono arrivare a mettere in ginocchio un’azienda.
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