Mola di Bari, “Barocco ma non solo” al Teatro Comunale van Westerhout

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Sabato 13 maggio l’Ensemble Benedetto Marcello ospita Francesco Mammola, virtuoso in punta di plettro: musiche tra barocco e mandolino, tra Napoli e Vivaldi

MOLA DI BARI –  Formazione specializzata nell’esecuzione e nel recupero di musica del Sei-Settecento italiano, l’Ensemble Benedetto Marcello incontra il virtuoso di mandolino Francesco Mammola per l’Agìmus di Mola di Bari, sabato 13 maggio (ore 21) nel Teatro van Westerhout. Il concerto prevede un programma di grande interesse nel quale la particolarità del repertorio si unisce all’estrema fruibilità dettata dall’immediatezza dello strumento solista, distintosi nel corso dei secoli come punto di riferimento sonoro del repertorio popolare, per il quale scrissero anche numerosi compositori colti. Infatti, dopo l’introduttiva Sonata op. 1 n. 7 di Michele Mascitti, compositore abruzzese di scuola napoletana che è stato al centro di un’incisione realizzata dall’Ensemble Marcello per la casa discografica Nuova Era (cd entusiasticamente recensito dalle principali riviste di settore), prevede l’esecuzione di Concerti per mandolino di altri autori del periodo barocco di area napoletana e veneziana, da Antonio Vivaldi a Giuseppe Giuliano a Domenico Gaudioso, che crearono pagine di grande fascino per questo strumento, accompagnato dagli archi e dal basso continuo in funzione solistica nella più nobile delle accezioni.

E quando si parla di mandolino, naturalmente il pensiero corre alla tradizione partenopea, che l’Ensemble «Benedetto Marcello» e Francesco Mammola onoreranno in chiusura con un trittico comprendente tre classici del repertorio popolare napoletano, «Reginella», «Torna a Surriento» e «‘O sole mio». Dunque, un concerto nello stile di una formazione di grande valore le cui proposte di ascolto sono sempre il frutto di un lungo lavoro di studio e ricerca, attraverso il quale l’ensemble ha raggiunto una propria identità stilistica e musicale. Obiettivo centrato soprattutto grazie al contatto con composizioni inedite, dunque eseguite per la prima volta in tempi moderni con particolare apprezzamento da parte della critica, che continua a riconoscere nell’Ensemble Benedetto Marcello un punto di riferimento nel campo della riscoperta e della riproposizione del repertorio strumentale italiano del Diciassettesimo e Diciottesimo secolo.

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