Mercato Nuovo Taranto, Babushka’s Dream di Simona Anna Gentile

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simona anna gentile, babushka's dream (particolare)

Ripartita la programmazione di Mercato Nuovo a Porta Napoli, l’arte contemporanea torna a farsi largo con mostre su misura dello spazio: inaugura la personale della pittrice tarantina Simona Anna Gentile

TARANTO – La programmazione autunnale di Mercato Nuovo a Porta Napoli riparte, dopo il successo di pubblico dell’iniziativa estiva “Bagni Venere” e i concerti del primo weekend di apertura a fine settembre, con la proposta di una mostra d’arte contemporanea, dj set e musica d’autore, annunciando un ottobre caldo pieno di stimoli.

Dopo l’intervento urbano del gennaio 2021 dell’artista Ezia Mitolo, dal titolo Il giardino dei bisbigli, che si collocava sulla soglia, all’ingresso dello spazio chiuso dai DPCM durante la pandemia, l’arte contemporanea torna a farsi largo sotto le volte di Mercato Nuovo in continuità con la ricerca di autori e artisti tarantini d’interesse, già avviata da giugno 2020. L’Associazione Culturale Musicasetta si rivolge infatti a intercettare la produzione del territorio nelle arti visive, quelle solide o nuove espressioni che esibite in mostre su misura accompagnano l’offerta musicale e teatrale, portando all’attenzione della città temi, tecniche e nomi dell’arte.

Con le nuove riaperture e la possibilità di accedere in sicurezza agli spazi interni della sala concerti, giovedì 30 settembre inaugura la mostra personale di Simona Anna Gentile (Taranto, 1993), brillante giovane promessa della pittura contemporanea che dopo la formazione all’Accademia di Belle Arti e al PIA Studio di Lecce, dal 2018 lavora con istituzioni e curatori di rilievo nazionale.

Dal titolo “Babushka’s Dream”, a cura della storica dell’arte Cristina Principale, la mostra presenta i due poli della ricerca dell’artista: dal disegno, appuntato su carta, alla pittura gestuale e colorata su tessuto, dagli studi nella dimensione di un foglio alla tecnica mista su grande formato. Oltre l’evento d’inaugurazione, sarà possibile visitare “Babushka’s Dream” fino al 14 ottobre nei giorni e orari d’apertura di Mercato Nuovo.

Oltre l’evento d’inaugurazione di giovedì 30 settembre, sarà possibile visitare “Babushka’s Dream” fino al 14 ottobre nei giorni e orari d’apertura di Mercato Nuovo.

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Mercato Nuovo, gestito dall’Associazione Culturale Musicasetta, è hub culturale, luogo d’incontro dove condividere cultura e rinnovate forme di socialità in una zona periferica della città che si estende tra l’area industriale e i Due Mari: partendo dalla riqualificazione di un ex magazzino per il deposito merci, lo spazio oggi accoglie un grande palcoscenico e un’area living con una proposta che si lega alla musica contemporanea, alle arti visive e performative.

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Tecnica mista. I giochi seri di Simona Anna Gentile

È delle città come dei sogni: tutto l’immaginabile può essere sognato ma anche il sogno più inatteso è un rebus che nasconde un desiderio, oppure il suo rovescio, una paura. Le città come i sogni sono costruite di desideri e di paure, anche se il filo del loro discorso è segreto, le loro regole assurde, le prospettive ingannevoli, e ogni cosa ne nasconde un’altra”. Italo Calvino, Le città invisibili, 1972

In sé il comparto di Porta Napoli a Taranto è da qualche anno, e ora sempre più attivamente, oggetto di un risanamento urbano e di una rifunzionalizzazione degli spazi preesistenti. Gli artisti non possono mancare l’appuntamento con tale evoluzione… è così che nasce il ciclo di mostre proposto a Mercato Nuovo da giugno 2020, per mettere in dialogo temi, tecniche e nomi dell’arte visiva con quelli della musica e del teatro qui ospitati e per proiettare visioni in un contesto ancora trascurato, quali solide o nuove espressioni del territorio.

Per quanto non esaustiva rispetto al suo percorso mutevole, quella di Simona Anna Gentile a Mercato Nuovo può dirsi una mostra personale, a misura dello spazio, che presenta i due poli della sua ricerca attuale: vi sono allestite opere che dimostrano tanto l’intima dedizione al segno grafico, dunque al disegno, immagini e parole appuntate finemente su carta, quanto l’inclinazione verso un più estroverso e vigoroso gesto pittorico, che prende e dà forma ai colori su tessuti sfrangiati e altri supporti di grande formato. Dagli studi nella dimensione di un foglio da appunti, ottenuti con tratto sottile, alla tecnica mista del trittico “Babushka’s Dream”, che supera i tre metri di lunghezza totali. Si nuota nell’universo misterioso di un simbolismo concreto, “dolente tremante ardente”.

Formata all’Accademia di Belle Arti e poi al PIA Studio di Lecce, la giovane Simona Anna Gentile ha allenato le idee e il polso in numerose residenze d’artista e ha già all’attivo esperienze in collegamento con istituzioni e professionisti nazionali, rappresentante di una generazione di pittori che si muovono in quella zona di confine tra la superficie e la profondità, lavorando con l’assemblage nella tridimensione e allargandosi alla pratica installativa.

L’artista frequenta infatti, come si diceva, la tecnica mista ricorrendo a materiali vari che conferiscono volume alle sue forme e figure in pittura, e fino alla scultura e l’installazione. Dalla china all’acrilico alle vernici fluorescenti e glitterate, ricorre alle tecniche tradizionali, come per esempio gouache, acquerello e pittura a pennello fino al ricamo, riconoscendo valore alla citazione e al contempo dissacrandola con apparente leggerezza.

A ben guardare, nella produzione della Gentile le conoscenze storico-tecniche e il guizzo personale si allineano all’oggi, attualizzando schemi e formule visive dell’iconografia medievale e della pittura classica moderna, mescolando stili, dalla decorazione orientale alla provocazione sfacciatamente pop, con la libertà di passare da delle micro pitture a imponenti disegni multipli (fino agli undici metri del fregio intitolato Mehr Als Zweitausend Jahre, 2018) e viceversa.

Di base è l’utilizzo dei tessuti, scampoli o lunghi rotoli, che accolgono racconti e suggestioni visive. Come proprio in “Babushka’s Dream” che si presenta su cotone, riprendendo la funzione di un polittico rinascimentale di forte impatto, scelto come esemplare in rapporto alla produzione su carta, per anche i contenuti altamente onirici, rappresentativi del suo lavoro e significativi per il luogo in cui sono allestite queste opere. “Focalizzarsi sul linguaggio non verbale, prestare l’attenzione a ciò che non è esplicito visivamente e concedersi per pochi istanti all’analisi, necessaria per controbattere la velocità delle informazioni, delle relazioni, delle esperienze che la contemporaneità continua ansiosamente a imporci”.

Tanto nei disegni, tra le pagine delle agende e taccuini esposti, l’artista fissa le immagini del suo inconscio nell’esercitare la “scrittura” come di un proprio diario segreto, nel caso della pittura la rappresentazione segue le regole iconiche della pala d’altare e sotto il dipinto, di un corpo che si muove nel sonno in tre differenti posizioni, nel registro inferiore, si manifesta graficamente altrettanto l’inconscio: la narrazione di un sogno che l’artista immagina stia facendo il protagonista, frugando nella più riservata e impenetrabile delle sfere, accedendo con ironia a un territorio interiore. “Fare un’indagine del soggetto attraverso la lettura del linguaggio corporeo, immaginare per gioco cosa l’altro sta sognando, capire le crepe dello spirito soltanto osservandone la forma”.

Ci appaiono le doti di una brillante giovane promessa – tarantina – della pittura contemporanea.