Memorandum d’intesa sul gasdotto Ionico-Adriatico

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Antonio Trevisi (M5S): “Accordi che servono solo agli interesse finanziari delle lobby”

gasdotto-tapTARANTO – Il gasdotto Tap fornirà direttamente di metano l’intera Europa balcanica: dopo l’accordo del 2014 per l’interconnessione Grecia-Albania (Igb), Trans Adriatic Pipeline AG ha accolto con piacere la firma a Dubrovnik in Croazia del memorandum di intesa sul gasdotto Ionico Adriatico (Iap) da parte di Albania, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Montenegro e Socar, la società di stato dell’Azerbaijan che garantisce la fornitura del Gas naturaledei giacimenti azeri del Mar Caspio, e che compone con il 20 per cento l’azionariato di Tap assieme all’italiana Snam (20%), all’inglese Bp (20%), alla belga Fluxys (19%), alla spagnola Enagás (16%), e alla elvetica Axpo (5%). Tap ha dichiarato che l’accordo migliora la cooperazione energetica nel Sud – Est europeo e rappresenta un passo importante verso la sicurezza e conferma il proprio impegno a facilitare la creazione di connessioni per lo sviluppo di infrastrutture chiave di trasporto del gas nella regione, inclusi il Gasdotto Ionico Adriatico e l’Interconnessione Grecia-Bulgaria.
Duro l’attacco del Capogruppo M5S al Consiglio Regionale Antonio Trevisi: “Costruire il mercato del gas è solo un mega affare a vantaggio di pochi – dichiara – e oggi per i cittadini il prezzo del gas è troppo alto: cosa succederà quando il mercato sarà completato e il prezzo verrà definito proprio da questi investitori che puntano a profitti a più cifre? Il TAP è solo una parte di un gasdotto più lungo, la cui costruzione è stata decisa da governi e compagnie private, senza però consultare mai cittadini. Nessuno ha chiesto a chi vive sui territori che verranno attraversati dal TAP e dalle altre componenti del più lungo “Corridoio sud del gas” se fosse o meno opportuno costruire quest’opera, né in Italia né in Azerbaigian. L’esercizio di democrazia riguarda i dettagli del progetto, al massimo qualche deviazione nel tracciato, o un approdo differente nel caso del Salento.
A conti fatti, – conclude – la vera alternativa consisterebbe nel definire i bisogni reali di energia di ciascun territorio, guardando agli anni a venire e al modello economico che ciascun territorio vuole definire per rinascere dalla crisi. Un progetto come il TAP va in direzione contraria, è un ostacolo alla possibilità di pensare a delle alternative realmente trasformative per i territori”.
Il m5s pugiese realizzerà a breve il proprio piano energetico dimostrando che questo gas alla Puglia non serve e che è possibile puntare ad un modello di sviluppo fatto da efficienza energetica e fonti rinnovabili.