L’Istituto per il Medioevo a Barletta

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I dettagli

BARLETTA – Con deliberazione di G.C. n.197 del 17 settembre 2019 è stata approvata la proposta di collaborazioneperl’istituzione a Barletta della sede di riferimento nel Sud Italia dell’Istituto Storico Italiano per il Medioevo (ISIME).

L’Istituto, fondato con R.D. n. 1775 il 25 novembre 1883, è Ente nazionale provvisto di personalità giuridica di diritto pubblico, vigilato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali,e coordina attività di ricerca, promuove progetti e collaborazioni scientifiche internazionali e nazionali, corsi di didattica della storia, congressi, convegni, cicli di seminari e iniziative di divulgazione culturale.

Nell’ambito di un generale piano di ampliamento dei propri interessi di ricerca e di innovazione delle attività, l’Istituto intende istituire due ulteriori sedi di riferimento nel Nord Italia e nel Sud Italia, attraverso le quali meglio coordinare le attività scientifico-culturali sul territorio nazionale e valorizzare, anche grazie all’istituzione di comitati scientifici propri e lo svolgimento di attività attinenti il patrimonio storico e monumentale macroregionale.

Individuando Barletta come luogo più appropriato per lo sviluppo delle proprie attività scientifiche, l’Istituto collaborerà in stretta sinergia con la Biblioteca Comunale “Sabino Loffredo” .

L’accordo prevede che il Comune di Barletta metta a disposizione gratuitamente i locali dell’ex laboratorio di restauro del Castello, debitamente ristrutturati e organizzati, per ospitare gli uffici amministrativi e scientifici dell’ISIME oltre che assegnare personale amministrativo della Biblioteca Comunale “Sabino Loffredo”, necessario per lo svolgimento di progetti ed attività.

L’Istituto Storico Italiano per il Medioevo si impegnerà a sostenere i costi organizzativi delle manifestazioni scientifiche che saranno oggetto di programmazione della sede di riferimento dell’Istituto per l’area meridionale (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia).

L’accordo costituisce un elemento di grande soddisfazione oltre che un fattore di forte impatto culturale, nell’ottica di un generale piano di rilancio delle discipline storiche a livello nazionale, attraverso la valorizzazione della didattica, della formazione e della ricerca.