In ogni scuola d’Italia bulliziotte e bulliziotti di classe, d’istituto e nelle consulte, insieme alle BulliBox per le segnalazioni anonime
LECCE – In meno di tre mesi gli studenti della classe 1°A dell’Istituto “Galilei-Costa” di Lecce hanno messo in piedi il Movimento Anti Bullismo Animato da STudenti Adolescenti MABASTA!, hanno avviato la ricerca e la pubblicazione delle “Classi Debullizzate”, hanno contagiato i “cugini” della 3°B che hanno creato SBAM – Stop Bullying Adopt Music, hanno ricevuto attenzione dai maggiori media nazionali (Corriere, Repubblica, Tg1, Tg2, Striscia la notizia, …), hanno stretto collaborazioni con tanti altri studenti e associazioni ovunque in Italia e hanno ottenuto oltre 17mila like. Ora annunciano l’ultima loro pensata in termini di lotta e contrasto al bullismo e al cyberbullismo dal basso: i Bulliziotti e Bulliziotte e le BulliBox.
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Merito di tutto questo? La rete internet ed i social network, oltre naturalmente alla specifica vocazione della loro scuola che incentiva la creatività, l’intraprendenza, il making e l’uso sapiente delle nuove tecnologie di comunicazione. MaBasta è certamente un esempio reale e concreto delle potenzialità positive degli strumenti informatici.
I Bulliziotti, a partire dal prossimo anno scolastico, potranno essere individuati in ogni aula (Bulliziotti di classe) ed in ogni scuola (Bulliziotti d’istituto). Ma chi è il Bulliziotto e la Bulliziotta? Sono semplicemente degli studenti scelti tra coloro che per principio e per indole sono contrari ad ogni forma di sopruso, di bullismo e di cyberbullismo (la maggioranza degli studenti). Molto probabilmente non saranno scelti tra le “vittime” o tra i “bulli” (anche se ci si augura che, col tempo, proprio questi ultimi possano esserlo), ma tra quelli che oggi sono gli “spettatori” che, in questo modo, smetteranno di avere questo ruolo subdolo e inizieranno ad agire e ad ostacolare ogni episodio di bullismo sul nascere. Il compito dei bulliziotti sarà quello di essere una sorta di “sportello” a cui rivolgersi in caso di soprusi e bullismo, una volta ricevuta la segnalazione sarà loro cura decidere se agire in prima persona, smorzando e frenando sul nascere il caso, o essere da tramite verso docenti e dirigente. Sarebbe poi auspicabile e proficuo che ogni scuola organizzasse degli incontri formativi rivolti a tutti i propri Bulliziotti e tenuti da esperti (psicologi, pedagogisti, polizia, etc.), come sta avvenendo presso l’Istituto Galvani di Giugliano (Na). Un altro suggerimento potrebbe essere quello di premiare i Bulliziotti a fine anno scolastico con note di merito o crediti formativi.
«Pensiamo che i Bulliziotti possano rappresentare un’importante ed efficace novità – raccontano i giovanissimi ideatori di MaBasta – in quanto noi ragazzi a volte preferiamo, per diversi motivi, non rivolgerci agli adulti (insegnanti, genitori, dirigenti, etc.) mentre ci sentiremmo molto più a nostro agio a parlare e a riferire di eventuali episodi di bullismo o cyberbullismo ai nostri pari, o magari di qualche anno più grande. Ci piace immaginare la presenza di Bulliziotti di classe (che possono coincidere con i rappresentanti di classe oppure no), questi sono molto importanti in quanto assistono in aula, dentro e fuori dalla scuola o sul web agli episodi e alle dinamiche che man mano si creano. Ma sono importanti anche i Bulliziotti d’istituto, scelti tra le ragazze ed i ragazzi più grandi, quelli rispettati da tutta la scuola, a cui tutti i ragazzi si possono rivolgere per chiedere aiuto o per segnalare o accendere un piccolo segnale d’allarme. Se poi si volesse anche una sorta di organizzazione provinciale, si potrebbero nominare dei Bulliziotti delle Consulte, preposti anche ad organizzare incontri, corsi di formazione, etc.»
BulliBox.jpgL’altra novità riguarda la BulliBox. E’ una semplice urna chiusa, che può essere dislocata in posizione strategica all’interno di ogni scuola, nella quale tutti possono imbucare anonimamente ogni genere di segnalazione. La gestione delle BulliBox (posizionamento, consultazione, lettura delle segnalazioni) sarà curata dai Bulliziotti d’Istituto. Anche la BulliBox rappresenta una modalità d’azione offerta a vittime e, soprattutto, spettatori per interrompere sul nascere ogni genere di vessazione e sopruso.
Ricordiamo che “Mabasta” è il primo movimento anti bullismo nato dal basso, anzi dal bassissimo, gli ideatori sono infatti studenti di 14/15 anni frequentanti il primo anno di scuola superiore, coordinati dal loro prof di informatica Daniele Manni. Il movimento ha ricevuto l’attenzione dei maggiori media nazionali (Tg1, Tg2, Striscia la notizia, etc.) e ha raccolto oltre 17.000 “like”. I ragazzi hanno avuto anche l’immediato sostegno da quattro importanti siti che si occupano di education: Your Edu Action, OrizzonteScuola, Aetnanet e MasterProf.
Questi i nomi dei giovani ideatori del movimento “Mabasta”: Giorgio Armillis, Martina Caracciolo, Mattia Carluccio, Mirko Cazzato, Jacopo De Lucia, Patrick De Silla, Marta Di Giuseppe, Lorenzo Greco, Niki Greco, Simone La Gioia, Francesca Laudisa, Michela Montagna, Edoardo Sartori, Alice Stamerra.