La buona sanità al sud: Città di Lecce Hospital al 1° posto in Italia per l’Angioplastica coronarica

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Secondo la lettura dei dati 2016 sulle prestazioni erogate – pubblicati da Agenas nel Piano Esiti Nazionale 2017 – la sanità al Sud ha raggiunto negli ultimi anni traguardi d’eccellenza

LECCE – Città di Lecce Hospital conferma l’alto livello in campo Cardiochirurgico mantenendo il 1° posto in Italia per proporzione di pazienti colpiti da infarto acuto Stemi e pazienti trattati tramite angioplastica coronarica, con una percentuale d’intervento, entro le 48 ore dall’evento, pari al 95,26 a fronte di 89 casi presi in carico.

Inoltre, la struttura pugliese è la 1° in regione per interventi di By-pass aortocoronarico, la cui mortalità a 30 giorni (349 i casi trattati) è uguale allo 0,7%, e per Valvuloplastiche o sostituzioni di valvole cardiache, con una mortalità ad un mese del 1,47% (439 casi trattati). L’ospedale leccese, infine, è ai vertici delle graduatorie regionali nel trattamento dell’Infarto Miocardico Acuto: la mortalità a 1 anno – questo l’indicatore previsto – consente a Città di Lecce Hospital di ottenere la 3a posizione sul territorio pugliese con una percentuale del 5,61 (151 i casi trattati).

I dati sulle prestazioni erogate, pubblicati da Agenas (Agenzia Nazionale per i servizi sanitari Regionali) a fine dicembre scorso nel Piano Nazionale Esiti (PNE) 2017 si riferiscono alla mortalità, espressa in termini percentuali, a 30 giorni dalla procedura chirurgica.

Voglio innanzitutto evidenziare come GVM Care & Research abbia creato in Puglia una rete sanitaria votata alla massima efficienza, attraverso investimenti continui sia in termini di innovazione tecnologica sia di formazione delle risorse umane – spiega il dottor Giuseppe Straziota, amministratore delegato di Città di Lecce Hospital. – Tutto ciò trova conferma nei dati che annualmente vengono diffusi da Agenas a testimonianza, ormai da un decennio a questa parte, della realtà di Citta di Lecce Hospital come una delle migliori cardiochirurgie e cardiologie interventistiche nazionali”.

I risultati sono dettati, nel caso di specie, dall’organizzazione complessiva della struttura: risultati che per noi – prosegue il dottor Straziota – non rappresentano il traguardo finale, bensì un punto di partenza. Accanto ai team composti da professionisti di comprovata esperienza e competenza (cardiochirurghi, emodinamisti, cardioanestesisti, personale infermieristico e tecnico) al buon esito clinico concorrono inoltre gli operatori coinvolti, ai vari livelli, nel percorso assistenziale del paziente: dall’arrivo in ospedale all’intervento vero e proprio, alla riabilitazione e alla dimissione. Le patologie affrontate dalla Cardiochirurgia e dalla cardiologia interventistica per la loro complessità e gravità non possono essere procrastinate e richiedono procedure tempestive: la maggior parte dei pazienti, infatti, accede in regime d’urgenza. La nostra struttura si dimostra, quindi, perfettamente in grado di intervenire tempestivamente e con ottimi risultati”.