Il canto dei Tenores di Bitti “Mialinu Pira” al Museo Archeolgoico Nazionale di Taranto

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Inaspettata esibizione ispirata dalla tomba a tholos di Poggio Pelliccia

TARANTO – Venerdì 23 luglio, nell’ambito del Magna Grecia Festival, all’interno della Villa Peripato di Taranto torneranno a riecheggiare i canti della terra.

L’Orchestra della Magna Grecia, diretta dal Maestro Roberto Molinelli, accompagnerà nell’ambito del concerto la voce di Alessandro Catte e i canti sardi dei Tenores di Bitti “Mialinu Pira”.

Oggi i componenti di una delle formazioni più popolari del “canto a tenore”, nato dall’imitazione dei suoni della natura e inserito dall’Unesco tra i patrimoni dell’Umanità, ha visitato il Museo Archeologico Nazionale di Taranto.

Dall’incontro tra questi due “patrimoni” è nato un inedito momento di grande suggestione della cultura mediterranea e di genio dell’uomo.

I Tenores di Bitti “Mialinu Pira” hanno, infatti, visitato in anteprima la mostra “Taras e Vatl: Protagonisti del Mediterraneo a confronto. Archeologia di Vetulonia a Taranto” che inaugurerà il 23 luglio al MArTA e, ispirati dalla ricostruzione della tomba a tholos del tumulo di Poggio Pelliccia (scala 1:1) dell’allestimento dell’esposizione e dalla similitudine con i nuraghi che hanno visto nella forma della tomba etrusca, hanno regalato al museo un “canto a tenore” all’interno della ricostruzione.

Quello che ne è venuto fuori è stato un favoloso canto a tenore – ha detto la direttrice del MArTA, Eva Degl’Innocenti – ispirato dall’archeologia e dalla cultura mediterranea. Il mistero dell’esistenza di queste voci eguaglia quello dei nuraghi, simbolo della civiltà nuragica che probabilmente già conosceva e praticava questa forma di canto.