Erosione della costa e cambiamenti climatici, uno studio analizza i rischi: si parla anche di Margherita di Savoia e Monopoli

49

BARI – Erosione delle coste, cambiamenti climatici, rischi per il comparto del turismo: sono i temi principali emersi dal Progetto di Ricerca ‘Stimare’, Strategie Innovative per il Monitoraggio e l’Analisi del Rischio Erosione, coordinato dall’Università di Bologna, realizzato con il Politecnico di Bari, i cui risultati saranno presentati domani, in conferenza stampa alle 12, alla Camera dei Deputati, alla presenza del ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, e della sottosegretaria di Stato con delega alla Digitalizzazione, Assuntela Messina.

L’aumento delle aree costiere interessate da imponenti processi erosivi rende impossibile reperire le risorse necessarie per mettere in sicurezza l’intero territorio, occorre, quindi, uno strumento oggettivo per stabilire le priorità verso cui indirizzare le risorse disponibili e valutare il rischio può essere di soccorso a tale esigenza. ‘Stimare’ si è concentrato su 4 siti di studio (Riccione, Cervia, Margherita di Savoia e Monopoli), analizzando gli impatti di due tecniche di difesa (Drenaggio delle spiagge ed Eiettori). Sono state implementate videocamere intelligenti capaci di rilevare e interpretare in tempo reale l’evoluzione della linea di riva, e mediante droni, sono stati realizzati rilievi della topografia.

La disponibilità dei big data raccolti permetterà di realizzare un ‘digital twin’, un ‘gemello digitale’ del sistema mare/costa su cui testare scenari climatici, fattori di stress antropici o strategie politiche del Green Deal. Al progetto di ricerca biennale (2019/2021) ha lavorato un team di 28 ricercatori. “Reagire alle mutazioni del territorio e delle coste dovute ai cambiamenti climatici è una tra le tante sfide del prossimo futuro – spiega Renata Archetti, ingegnere, docente dell’Università di Bologna e coordinatrice scientifica del progetto Stimare – Ciò sarà possibile mediante le conoscenze integrate di esperti ingegneri, oceanografi, geomatici, sociologi ed economisti”.