Durante le indagini è stato documentato un sistematico utilizzo illecito di microtelefoni all’interno della Casa Circondariale di Taranto, attraverso i quali, secondo l’accusa, diversi detenuti continuavano a gestire le attività di spaccio all’esterno, approvvigionandosi anche dello stupefacente da spacciare nel carcere che gli veniva recapitato dai parenti in occasione dei colloqui settimanali.
Alle operazioni hanno preso parte circa 20 militari del Comando Compagnia di Taranto, coadiuvati da un’unità antidroga del Nucleo Carabinieri Cinofili di Modugno (Bari).
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