Copertino, domani la benedizione dell’ulivo nella nuova piazza Mazzini

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COPERTINO – Una ricorrenza significativa come la Domenica delle Palme e la benedizione di un simbolo di pace e resilienza, nel Salento, come l’ulivo. Appuntamento domenica 2 aprile a Copertino, alle 10, nella nuova piazza Mazzini riqualificata e restituita, grazie a recenti lavori di recupero voluti dall’amministrazione comunale, alla sua funzione di centro connettore tra passato e futuro.

E’ qui che domenica mattina don Antonio Pinto, parroco della chiesa della Beata Vergine del Rosario, benedirà l’ulivo e la nuova piazza Mazzini, i cui lavori di recupero hanno avuto ad oggetto un intervento di rifacimento della pavimentazione con lastre in pietra di cisternino e impasto a base di cemento e graniglia colorata, ma – soprattutto – un ripensamento anche visivo grazie all’eliminazione di arredi ingombranti e alla restituzione del focus principale alla colonna dell’Osanna. Stele in pietra leccese anticamente a guardia di un crocevia e simbolo religioso sormontato da una croce che costituiva in passato punto di riferimento per coloro che governavano la comunità, visto che – originariamente situata in piazza dei Mercanti, l’attuale piazza Umberto I – la colonna fu spostata in piazza Mazzini dopo la prima guerra mondiale, intorno al 1920 – con il consenso del Vescovo di Nardò – per permettere la costruzione del Monumento ai Caduti in piazza Umberto.

Nuovi e dialoganti elementi di arredo sono stati collocati inoltre sul lato dell’edificio postale, dove alberi di Quercus Ilex, gli stessi della piazza, sono stati alloggiati in fioriere di pietra, mentre gli alberi preesistenti sono stati rimossi – a seguito di perizia agronomica – per motivi di sicurezza.

“Siamo molto felici di poter restituire ai nostri concittadini un altro pezzo di città riqualificato e fruibile da tutti grazie all’abbattimento delle barriere architettoniche”, spiega la sindaca di Copertino Sandrina Schito. “La memoria è parte integrante infatti del nostro patrimonio immateriale di risorse, e su di essa abbiamo deciso di puntare da tempo, non solo per questioni economiche”. Il restyling della piazza è avvenuto su disegno e direzione dei lavori dell’architetto Andrea Mantovano, “che ringraziamo per il lavoro svolto, come ringraziamo il dirigente dell’area comunale interessata, l’ingegner Fabio Minerva, le architette Barbara Miglietta e Francesca Fasano – quest’ultima responsabile unica del procedimento – le imprese al lavoro, “Coppola Donato”, Ciesse e Meit, e tutti coloro che hanno contribuito a realizzare l’intervento”.

Piazza Mazzini era denominata in passato Largo Pozzelle per la presenza a poca distanza, in prossimità di Lago Rosso, di quattro “pozzelle” scavate nella roccia, in un avvallamento naturale del terreno, coperte con pietre di calcare permeabile. Si trovavano in un punto di confluenza di più strade ed erano sufficienti al fabbisogno idrico di tutta la comunità e della campagna, perché in caso di pioggia l’acqua riusciva a filtrare nella pietra e a riempire le cavità, nelle quali – attraverso il foro nella lastra di pietra superiore – si potevano calare i secchi per prelevare il liquido.