Colpito durante una rissa, cade e muore: “Guardava le nostre donne”

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BITONTO – E’ un ragazzo ventenne di Bitonto il presunto responsabile dell’aggressione, durante una lite, avvenuta nella notte in un’area di servizio sulla SP 231 Bitonto-Modugno, che ha causato la morte di Paolo Caprio, 40 anni. Il giovane è stato sottoposto a fermo per l’omicidio volontario aggravato; si era presentato spontaneamente in caserma, accompagnato dal difensore. L’aggressione si è verificata intorno alle 3. Alla base del litigio tra i due, alla presenza di diverse altre persone, anche amici e conoscenti di vittima e aggressore, ci sarebbe stato un motivo futile: uno sguardo non gradito.

“Mentre stazionavamo sulle panche sotto il gazebo con le nostre mogli”, Caprio “si è avvicinato per origliare cosa stessimo dicendo e ha guardato in maniera provocatoria le nostre compagne. Notata questa circostanza, io mi sono alzato, gli ho detto testualmente ‘sempre avanti e dietro devi andare? Qual è il problema?’, così dicendo gli ho tirato tre pugni colpendolo al viso, l’ho visto cadere in terra e sbattere la testa sul marciapiede. Non pensando che sarebbe morto sono andato via”. E’ il racconto fatto ai carabinieri e al magistrato dal 20enne, che ha raccontato di aver notato la vittima – che conosceva di vista – parlare con la sua compagna e con quelle dei suoi amici, mentre gli uomini erano all’interno del bar giocando alle slot machine.

A quel punto il 20enne sarebbe uscito e, dopo l’ennesimo sguardo non gradito, avrebbe colpito Caprio lasciandolo a terra, per poi allontanarsi in auto. Alcune ore dopo aver saputo che il 40enne aggredito era morto, ha contattato l’avvocato e si consegnato in caserma. Dalle immagini della videosorveglianza si vede il 20enne colpire il 40enne con due pugni sul volto. A quel punto la vittima sarebbe caduta battendo la testa. Quando il 118 è arrivato sul posto Caprio era già morto. Alcune ore dopo aver saputo che il 40enne aggredito era morto, il 20enne ha contattato l’avvocato e si è consegnato in caserma. La salma è stata portata all’istituto di medicina legale del Policlinico di Bari dove sarà eseguita l’autopsia.