Barletta, piloni di via Alvisi: completata l’opera sostenuta dall’azienda

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BARLETTA – Acquario dipinto sui piloni del sottovia lungo via Alvisi, completato il sesto e ultimo ed è una gioia per gli occhi. Soddisfazione espressa anche da Bar.S.A. che ne ha sostenuto le economie.

Lo sguardo di Pietro Mennea poco più in là, con la concentrazione della partenza e progressione, cristallizzato dalla sapiente arte di Borgiac, al secolo Giacomo Borraccino. “Colpevole” l’artista anche del bellissimo acquario che in questi giorni ha preso forma sui piloni in cemento di sostegno al sottovia che prolunga via Alvisi. Un pesce pagliaccio pare sorridere, tra le feste dei delfini e due cavallucci marini oltre a tutti gli altri gioiosi ospiti: una festa “marina” che impreziosisce davvero la nostra città. Un’opera d’arte in grado di emozionare di un artista sublime a cui va tutta la riconoscenza dell’azienda e della città.

«Un’emozione immensa». Poche parole sentite quanto soddisfatte per l’amministratore unico di Bar.S.A. S.p.A. avv. Michele Cianci, “rapito” come tanti da questa maestosa prova d’artista. «Apprezziamo l’arte in ogni sua forma e non ne vorremmo mai essere stanchi – continua Cianci – ma qui ci troviamo di fronte a qualcosa di eccelso. L’obiettivo è che Barletta risplenda letteralmente di queste opere, di questi colori. Anche il più arido tra noi, ne sono sicuro, non potrà che emozionarsi. Invito tutti a dedicare qualche secondo di fronte a questi piloni, a farsi turbare da questa bellezza. Barletta sta diventando bella, sempre di più».

«La nostra intenzione è di proseguire, sfruttando anche i muri che “guardano” i piloni – conclude Cianci – per creare un vero e proprio acquario dipinto. Ottenere una suggestione visiva a cui dedicheremo delle luci apposite che dall’imbrunire mostreranno uno scorcio artistico incredibile. Non ci fermeremo».

L’artista Borgiac ha voluto sottolineare, con leggerezza e soddisfazione sui propri canali social, la conclusione dell’opera. Ne riproponiamo un piccolo inciso, forse il più bello: «I bambini che guardavano con la bocca spalancata. I bambini che mi suggerivano i pesci da aggiungere». Barletta, per una volta, invoca e ha bisogno di tanta poesia.