Bari, relazione sociale conclusiva e nuova programmazione sociale

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Oggi riunione della cabina di regia per resoconto servizi sociali, socio sanitari ed educativi erogati, azioni avviate e programmazione nuovi progetti con impegno di spesa

BARI – Questa mattina si è svolta la riunione tecnica della cabina di regia istituzionale convocata dall’Ufficio di piano dell’assessorato al Welfare per verificare lo stato di attuazione del Piano sociale di zona 2017/20 dell’ambito territoriale sociale di Bari.

Durante l’incontro è stato presentato il resoconto del lavoro e dei servizi erogati nell’annualità 2018 misurando, tra gli altri aspetti, il coinvolgimento dei cittadini assistiti e presi in carico dal sistema del welfare messo in campo dal Comune di Bari, in rete con gli altri soggetti del territorio, tra cui la ASL, i sindacati, Confcooperative e Lega Cooperative, presenti all’incontro di questa mattina.

“Si tratta del risultato di un lungo lavoro – commenta l’assessora al Welfare Francesca Bottalico – per il quale ringrazio tutti coloro che, nei diversi ruoli, hanno contribuito a progettare la programmazione sociale, che in questi anni ci sta permettendo di rispondere ai bisogni dei cittadini in una città e in un sistema sociale dove le istanze crescono, cambiano e sono sempre più complesse.

In questi anni, nonostante i tagli subiti dal sistema di welfare, non solo siamo riusciti ad ampliare e consolidare i servizi esistenti migliorando i livelli qualitativi dell’offerta a partire dall’ascolto del territorio, raggiungendo un numero di persone sempre maggiore, anche tra fasce di popolazione che non si erano mai rivolte ai servizi sociali, ma abbiamo messo in campo politiche, modelli e strumenti innovativi e sperimentali attraverso servizi di prossimità anche on the road, servizi polifunzionali aperti a tutti e tutte, capaci di accogliere molteplici aspetti del bisogno, di lavorare sulla dimensione sociale ma anche culturale per realizzare una presa in carico degli utenti integrata, individuale e collettiva.

Oggi tanti progetti avviati dal Comune di Bari sono diventati un modello per il sistema di welfare di altre città e regioni italiane, un risultato possibile anche grazie al lavoro di rete, alla lungimiranza e all’impegno di tantissimi operatori e volontari che hanno risposto con fiducia alle proposte dell’amministrazione. In questo modo è stato possibile, come nel caso della povertà estrema, di superare l’emergenza e avviare un piano strutturato di accoglienza.

La nostra priorità, per i prossimi mesi, è quella di lavorare sull’ambito socio-sanitario, in rete con Asl e la Regione al fine di sostenere i cittadini disabili e più anziani e che spesso non hanno una rete familiare di sostegno. Lo faremo attraverso luoghi e programmi che investano sulla prevenzione, sulla domiciliarità e sul contrasto ai fattori di rischio che innescano situazioni di fragilità e isolamento, fino a sfociare nella sfera della patologia”.

Nel 2018 sono stati attivati più di 100 servizi del welfare in favore dei cittadini baresi, con un focus specifico sulle persone che versano in condizioni di fragilità sociale e sanitaria.

L’investimento complessivo su questo programma è pari a 52.997.895, 39 euro, di cui 30.058.154,08 rivenienti dal civico bilancio.

Tra gli oltre cento servizi attivati dal Comune nell’ultimo anno, il trend in crescita si è registrato su tutti i servizi, in particolare su quelli che riguardano le persone anziane e con disabilità, il contrasto alle povertà estreme e l’emergenza abitativa.

Solo nell’ultimo anno i cittadini che hanno usufruito di servizi domiciliari sono stati 756, tra persone anziane e con disabilità, per cui inoltre è stato potenziato il servizio di affido, che oggi garantisce l’assistenza domiciliare per 75 utenti anziani e 26 con disabilità. Tra le novità, invece, c’è il servizio di affido rivolto a pazienti con patologie psichiatriche.

Sempre per queste categorie di persone, il Comune eroga anche un servizio di trasporto sociale (400 utenti) e un servizio di trasporto socio-sanitario (174 utenti) ampliato da pochi mesi per la prima volta anche alla fascia dei minori disabili.

A questi numeri si aggiungono i ricoveri e le accoglienze presso le strutture convenzionate con il Comune, i centri diurni e le residenze sanitarie (11 nuove strutture aperte solo lo scorso anno).

Nel corso del 2018 la PUA – Porta unica d’accesso, che raccoglie tutte le richieste dei cittadini che necessitano di interventi socio-sanitari, ha registrato 6.978 accessi rispetto ai 5.129 del 2017, con un incremento di 1.849 istanze.

Particolarmente rilevante è l’investimento effettuato dall’assessorato al Welfare sulle misure di contrasto alla povertà estrema: tra queste si consolidano le Case di comunità (strutture semi residenziali innovative per l’accoglienza di famiglie e adulti in emergenza abitativa), che hanno registrato nell’ultimo anno l’accoglienza di più di 1.000 persone. A queste si aggiungono la struttura della Casa delle Culture, al San Paolo, dove sono state accolte circa 140 persone in 12 mesi, e la struttura Sole Luna e il centro Andromeda (comunità alloggio per grave disagio sociale) che ha offerto ricovero notturno a 412 utenti.

Sul fronte dell’offerta dei servizi di welfare finalizzati al contrasto delle forme di povertà estrema, il Comune di Bari ha potenziato il Pronto Intervento Sociale e le Unità di strada territoriali che svolgono interventi, in orari diurni e notturni, in situazioni di marginalità segnalate da cittadini e istituzioni: nell’ultimo anno sono stati registrati dal PIS 2.372 casi rispetto ai 1.871 dell’anno precedente.

Durante l’incontro di questa mattina l’assessora Bottalico ha presentato anche i nuovi interventi di prossima attivazione che amplieranno ulteriormente la filiera dei servizi utili al miglioramento dell’attività di presa in carico dei cittadini in condizioni di povertà e fragilità socio-sanitarie. Tra questi sono stati annunciati: l’avvio dell’UPE – Unità di contrasto alla povertà estrema per la valutazione e la presa in carico di persone adulte con problematiche sanitarie, l’apertura di Case di comunità specializzate per soggetti vulnerabili, la realizzazione dell’Emporio della Salute, dove potranno essere raccolti e redistribuiti farmaci attraverso uno sportello di orientamento socio-sanitario, e l’attivazione di programmi di prevenzione e screening gratuiti, l’avvio del piano Bari social food, il primo programma cittadino di contrasto agli sprechi alimentari e farmaceutici con l’attivazione di reti virtuose tra ristoranti, grande distribuzione, mense sociali e famiglie, e l’attivazione di un emporio diffuso accessibile ad adulti e famiglie in difficoltà per l’approvvigionamento di beni alimentari, igienici e per la prima infanzia.

La programmazione sociale predisposta dall’assessorato al Welfare si sviluppa ancora su diversi piani di intervento rivolti sia al contrasto delle povertà sociali ed economiche sia alle politiche educative e di sostegno alla genitorialità e alla natalità in un’ottica di prevenzione e pari opportunità.

Di particolare rilievo, nonostante i tagli subiti sui fondi ministeriali sulla prevenzione, il rafforzamento dei servizi a tutela dell’infanzia e dell’adolescenza che hanno previsto in questo ultimo anno un incremento di circa 800 cittadini, accolti nei centri di ascolto per le famiglie. Nell’ultimo anno, inoltre, ai centri già attivi si è aggiunto il nuovo centro nel quartiere San Girolamo.

È stato potenziato il servizio di affido minori, tra cui rientra il progetto “Famiglie senza confini” per minori stranieri non accompagnati, e il progetto Pippi, che ha l’obiettivo di prevenire l’istituzionalizzazione di soggetti minori.

Nel 2018 con il Tribunale dei Minori l’assessorato al Welfare ha anche avviato la prima sperimentazione del PIM – Pronto intervento minori che si aggiunge all’esperienza degli educatori di strada e alle centri polivalenti per la prevenzione alla devianza.

A breve, inoltre, l’assessorato attiverà il nuovo progetto “1000 giorni” per il sostegno alla natalità, alla neogenitorialità e alle donne che affrontano la gravidanza in situazioni di fragilità o a rischio, con l’obiettivo di creare un percorso di supporto dei neogenitori nei primi mesi di vita dei bambini.

Accanto a questo continua il lavoro socio-culturale avviato in questi anni che ha permesso di ottenere diversi riconoscimenti nazionali grazie all’implementazione di servizi di welfare culturale, a partire dall’avvio della rete di biblioteche popolari territoriali e di festival culturali rivolti alle famiglie e ai minori della città grazie all’esperienza di Bari Social Book.