Bari, pubblicato “Diari Virali”

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pubblicato 'diari virali', racconto collettivo del tempo del lockdown

Diario di narrazione collettiva delle esperienze di adulti e adolescenti baresi durante l’emergenza sanitaria e il lockdown

BARI – L’assessorato comunale al Welfare rende noto che è stato pubblicato “Diari Virali”, il volume, edito da Radici Future, che racconta l’esperienza diretta di alcuni testimoni adulti e adolescenti nel difficile periodo dell’emergenza sanitaria e del lockdown.

Nei prossimi giorni le copie del libro saranno disponibili gratuitamente presso i presidi del welfare cittadino – tra cui i Centri ludici per la prima infanzia, la Biblioteca ragazzi[e], gli Spazi sociali per Leggere e le librerie della rete Bari Social Book, le Biblioteche di condominio, le realtà aderenti al Patto locale per la lettura della Città di Bari, le biblioteche popolari e di comunità e gli spazi sociali per leggere, i Centri servizi per le famiglie di tutti i quartieri della città, la Casa dei bambini e delle Bambine – e le scuole della città.

La pubblicazione di “Diari Virali” è stata promossa dall’assessorato al Welfare e resa possibile grazie al progetto Colibrì in Biblioteca dei Ragazzi[e] – cofinanziato dall’UE a valere sul POR FESR-FSE 2014/2020 della Regione Puglia – Asse VI-Azione 6.7 – “Interventi per la valorizzazione e fruizione del patrimonio culturale”.

“Diari Virali” è nato con lo scopo di comporre un diario di narrazione collettivo a fini socio- educativi e pedagogici, un coro in cui fossero presenti voci con toni e timbri differenti, attraverso l’identità e il vissuto di ciascuna e ciascuno dei protagonisti. Un percorso educativo e laboratoriale diretto a raccogliere e accompagnare i minori nella rielaborazione delle proprie emozioni.

Il testo è composto di quattro sezioni. La prima raccoglie le testimonianze di persone impegnate in vari ambiti- sociali, culturali, educativi, assistenziali – nella costruzione di percorsi di cittadinanza e nella promozione di e modelli di comunità educante.

La seconda sezione dà voce alle narrazioni resilienti della “vita in quarantena” da parte di ragazzi e ragazze adolescenti, espresse attraverso varie modalità di scrittura creativa, dal rap alla poesia al racconto autobiografico.

La terza sessione raccoglie le storie di alcune madri e padri di bambini e bambine espresse nel corso di un laboratorio educativo realizzato presso il Centro ludico per la prima infanzia del parco Don Tonino Bello.

La quarta, infine, è rappresentata dalle voci appassionate di alcuni dei volontari e delle associazioni che, attraverso l’assessorato al Welfare, sono stati coinvolti nell’azione di sostegno e solidarietà rivolta alle persone più fragili della comunità. In questa sezione sono raccolti anche alcuni dei messaggi whatsapp del gruppo “Diario di umanità”, creato nei giorni del lockdown per condividere emozioni e impressioni sull’esperienza condivisa in quel periodo.

Tra le voci raccolte ci sono anche quelle di Francesca Bottalico, assessora al Welfare, Andrea Mori, responsabile culturale della coop. soc. Progetto Città (che ha curato la pubblicazione), Sergio Bisciglia dell’Università degli Studi di Bari, Clementina Tagliaferro, coordinatrice della Biblioteca dei Ragazzi[e], don Vito Piccinonna, direttore della Caritas diocesana di Bari-Bitonto, Pino Centomani, direttore del Centro Giustizia Minorile di Bari, Antonia Chiara Scardicchio, ricercatrice e docente universitaria, Francesco Brollo, regista cinematografico, Lucia Schiralli e Sofia Di Sciascio, docenti della scuola Imbriani, Pasqua Chiarullo del Centro Ludico 3-36 mesi e Michele Carnimeo, fotografo.

Con la costruzione di Diari Virali – commenta Francesca Bottalico – abbiamo dato vita, collettivamente, a un diario di testimonianze e racconti per restituire a chi era totalmente impegnato nell’agire un pezzo di memoria che resterà per sempre nella storia di questa città. Questa pubblicazione rappresenta al contempo un’occasione educativa e pedagogica per dare spazio alle emozioni, paure, ansie e speranza dei bambini e degli adolescenti accompagnati in questi mesi. Un modo per rafforzare la consapevolezza di essere parte integrante di una comunità unita e responsabile, capace di prendersi cura dei più fragili e degli ultimi, di condividere bisogni e paure; una comunità che, anche nei mesi di grande incertezza dovuti al lockdown, ha avuto la forza di affrontare le difficoltà e la capacità di rialzarsi“.