All’evento, organizzato nell’ambito dell’iniziativa Generare culture nonviolente, parteciperanno l’assessora al Welfare Francesca Bottalico, la coordinatrice del Centro Antiviolenza Marika Massara, l’equipe del CAV, la curatrice Tita Tummillo e il curatore Fabiano Lauciello e le studentesse dell’Istituto Bianchi Dottula coinvolte nel laboratorio.
L’happening si inserisce, infatti, in un più ampio programma di interventi realizzati dal Centro Antiviolenza, gestito dalla cooperativa Medihospes, volto a promuovere attività di prevenzione dei pericoli derivanti dai fenomeni del cyberbullismo e del revenge porn. Tale percorso è stato realizzato con l’obiettivo di costruire una cultura giovanile positiva e di supporto delle giovani destinatarie coinvolgendole attivamente nella costruzione di un processo di prevenzione in favore di una cultura della non violenza. Attraverso dispositivi artistici come la fotografia, la scrittura poetica e la performance, le adolescenti sono state coinvolte in un confronto attivo in merito a tematiche relative alle questioni di genere e alle pratiche di attivismo.
Nei cinque incontri svoltisi presso BIG Factory, spazio della Cooperativa AL.i.c.e/ Bari International Gender Festival dedicato alla performing art e audio-video, le studentesse hanno avuto la possibilità di entrare nel merito di alcuni temi tra cui quelli di femminismo, transfemminismo e patriarcato per traslarli, attraverso la fotografia e la scrittura poetica, in un personale “Manifesto del mio divenire libera”.
La metodologia adottata ha previsto che le partecipanti fossero autrici del percorso, scegliendo musica, inquadrature fotografiche e caratteristiche dell’evento finale, diventando così parte costituente e centrale del progetto a loro rivolto. Il laboratorio ha consentito alle adolescenti di avere, nel contesto teorico ed esperienziale posto in essere, una percezione chiara dei propri desideri e dei propri diritti nonché delle difficoltà da affrontare in un sistema sociale ancora fortemente improntato su dinamiche di natura patriarcale. Dai loro scritti e manifesti emerge la volontà di disegnare per se stesse un futuro senza ingiustizie sociali, stereotipi e pregiudizi.
L’evento di domani intende restituire tutto questo attraverso una narrazione che vedrà coinvolte le partecipanti e il pubblico in un’azione dialogante e partecipativa.
All’iniziativa si accede su prenotazione scrivendo ad info@centroantiviolenzabari.it.
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