Bari, “Parco della Giustizia”: al via il cantiere di demolizione delle ex casermette

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Il cantiere adotterà misure e azioni virtuose in chiave sostenibile su sicurezza, riciclo, monitoraggio ambientale e contenimento dei consumi idrici ed energetici. 1,2 milioni di quintali di rifiuti recuperati e reintrodotti nel mercato per il riutilizzo

BARI  – Importante passo verso la realizzazione del “Parco della Giustizia” di Bari: prende il via oggi il cantiere di demolizione dei fabbricati delle ex Caserme Milano e Capozzi, che si estendono su un’area di circa 15 ettari, nel quartiere Carrassi.

A svolgere il complesso lavoro di bonifica sarà l’impresa IDEA S.r.l., individuata a seguito di procedura di gara tra 10 imprese, che si è aggiudicata l’appalto per un importo complessivo di poco più di 9 milioni di euro, con un risparmio su quadro economico di 5 milioni di euro che potranno essere messi a disposizione del progetto Parco della Giustizia.

Gli interventi avranno una durata complessiva di circa 6 mesi, nel corso dei quali saranno messe in campo anche attività mirate di comunicazione, con l’obiettivo di informare la cittadinanza sullo stato di avanzamento dei lavori.

Si tratta di uno dei primi cantieri pubblici in Italia ad adottare un insieme di misure e azioni virtuose in chiave sostenibile per mitigare gli impatti ambientali, sociali e per massimizzare il riuso, il recupero e il riciclo dei materiali.

In particolare, l’attività di cantiere terrà la massima attenzione sui seguenti aspetti:

– sicurezza: per il cantiere sono stati sottoscritti i protocolli di legalità con la Prefettura ed è stata avviata l’interlocuzione con le organizzazioni sindacali per il mantenimento dei più alti standard di sicurezza durante l’esecuzione dei lavori. A tal fine viene previsto anche l’utilizzo delle più moderne tecnologie tra cui il monitoraggio con l’impiego di droni dotati anche di telecamere a infrarossi.

– riciclo: in coerenza con le ultime direttive europee (CAM – Criteri Ambientali Minimi), verranno adottate misure innovative e sostenibili per consentire la rimozione e il trattamento sicuro delle materie, facilitandone il reimpiego per un valore pari a oltre il 90%. Ciò si traduce in oltre 1,2 milioni di quintali di rifiuti recuperati e reintrodotti nel mercato per il riutilizzo.

– monitoraggio ambientale: verranno adottate misure di contenimento atte a ridurre la dispersione di polveri in ambiente fuori dall’area di lavorazione. Già a partire dalla fase di progettazione sono state effettuate indagini preliminari che hanno escluso la presenza di sostanze inquinanti e/o tossiche. Il sistema di rilevazione di polveri è integrato da postazioni fonometriche per la rilevazione rumori. Il sistema di monitoraggio ambientale sarà attivo per tutta la durata dei lavori.

– rispetto dell’ambiente e l’utilizzo delle risorse: tutta la progettazione dell’intervento è stata eseguita con il prioritario obiettivo del rispetto dell’ambiente e la salvaguardia delle specie vegetali. Particolare attenzione verrà posta al contenimento dei consumi idrici, riducendo al minimo l’approvvigionamento dall’acquedotto con l’adozione di misure per il riutilizzo delle acque sia di origine meteorica che di quelle impiegate nelle operazioni di cantiere.

– efficientamento energetico: altro elemento di novità è l’attenzione al contenimento dei consumi di energia nel cantiere e la conseguente riduzione delle emissioni di gas “climalteranti”. Sarà favorito l’utilizzo di macchinari con tecnologie a basso impatto ambientale, con alimentazione di tipo elettrico, per il sostanziale abbattimento degli inquinanti, del rumore e delle vibrazioni.

Con l’apertura del cantiere prende quindi il via l’articolato progetto del “Parco della Giustizia”, che consentirà di accorpare tutti gli uffici giudiziari di Bari e di realizzare un grande parco verde di circa 10 ettari che punta a diventare il centro nevralgico e sociale del quartiere, in continuo dialogo con il centro della città e il mare.

Il Ministero della Giustizia è committente e principale finanziatore dell’intervento, e con una convenzione del 2020, cui è seguito un accordo integrativo nel mese di ottobre 2022, ha affidato all’Agenzia del Demanio le funzioni di Stazione Appaltante e tutte le attività tecnico-amministrative.

Il comune di Bari ha da sempre creduto all’importanza di un’opera cruciale per lo sviluppo della città, sostenendo il percorso per l’ottenimento della variante urbanistica del sito.