E non solo per un fatto di continuità anagrafica (il gruppo esiste dal 1977), quanto per un’esplosiva spinta a sperimentare continuamente linguaggi, nel segno della contaminazione, e a rivedere il proprio orizzonte espressivo alla luce di nuove acquisizioni stilistiche.
Noti per il loro sound capace di tenere insieme diversi generi e per la straordinaria maestria musicale dei suoi componenti, gli Yellowjackets, attualmente formati dal tastierista Russell Ferrante, dal batterista William Kennedy, dal sassofonista Bob Mintzer e dal bassista Dane Alderson, pur nei diversi cambi di line up hanno mantenuto inalterati negli anni l’eccellenza della musica e la fedeltà alla idea di un jazz godibile e di presa immediata, per un’esperienza d’ascolto fresca ma senza tempo e sempre avventurosa, come certifica anche il disco più recente uscito a inizio anno.
Un album con il quale gli Yellowjackets sono tornati a ridefinire ancora una volta il jazz fusion. Il disco s’intitola «Fasten Up» e contiene 11 brani carici di energia, dei quali 10 inediti (spicca il brano «The Lion» con la partecipazione di Raul Midón, cantautore e chitarrista dalla voce inconfondibile, nato in New Mexico ma di origini argentine), cui si aggiunge una vivace cover di «Comin’ Home Baby» del contrabbassista Ben Tucker.
Il suono degli Yellowjackets e il nome stesso della band sono molto più di un marchio di fabbrica: rappresentano un certificato di garanzia, se si considera l’evoluzione della proposta artistica, nella quale jazz e fusion acustica si fondono con grandissima raffinatezza in un sound compatto, preciso eppure lieve, con spazi, forme e dimensioni disegnati senza fatica da musicisti di grande virtuosismo e notevole comunicatività.
Vincitori di un paio di Grammy e destinatari di sedici nomination, nella loro storia quasi cinquantennale gli Yellowjackets hanno esplorato un universo unico di paesaggi sonori elettroacustici, sin dal debutto con l’album eponimo del 1981, ai tempi in cui il nucleo originario era stato fondato dal chitarrista Robben Ford. «Questa band non si è mai seduta sugli allori, siamo musicisti adattabili, sempre pronti a esplorare nuovi territori sonori», dice Bob Mintzer, che dal 1990 fa parte della band, ancora oggi protagonista sulla scena grazie a un sound audace, moderno eppure radicato nella grande tradizione del jazz.
Il concerto avrà inizio alle ore 21. Per info su biglietti e abbonamenti 338.9031130 – nelgiocodeljazz.com – biglietti online su liveticket.it
L'Opinionista © since 2008 - PugliaNews24 supplemento a L'Opinionista Giornale Online
reg. tribunale Pescara n.08/2008 - iscrizione al ROC n°17982 - P.iva 01873660680
Contatti - Archivio notizie - RSS - Privacy Policy - Cookie Policy - Facebook - X