Bari, cerimonia per i 72 anni della Repubblica italiana

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cerimonia festa della repubblica

Il discorso dell’assessora Palone

BARI – Ieri mattina l’assessora Carla Palone ha rappresentato l’amministrazione comunale nel corso delle celebrazioni per i 72 anni della Repubblica italiana.
Di seguito l’intervento integrale:

Cittadine, cittadini, autorità,
siamo qui, oggi, per celebrare tutti insieme la nascita della nostra Repubblica.
Il 2 giugno del 1946, grazie a un referendum istituzionale che sceglieva democraticamente di mettere fine al Regno d’Italia, è nata la nostra Repubblica, la Repubblica Italiana.
Una Repubblica costruita sulle ceneri di un Ventennio autoritario, sul martirio di tanti italiani che hanno combattuto per la liberazione, sui drammi di un conflitto mondiale, ma anche sull’entusiasmo di un voto plebiscitario che ha posto le basi per il riscatto e la rinascita di un intero Paese.
Una festa che, da 72 anni, ci ricorda l’importanza di quella scelta repubblicana, della nostra storia democratica, delle tante donne e dei tanti uomini che hanno dato la propria vita in sacrificio in nome di valori e ideali che rappresentano le fondamenta della nostra Comunità nazionale.
Grazie al martirio di quelle donne e di quegli uomini, grazie al loro coraggio, grazie alla loro fierezza, grazie all’impegno di tanti che in ogni contrada sfidarono il nazifascismo e si opposero alla subalternità, alla violenza e alla sopraffazione, oggi possiamo festeggiare la Repubblica, la democrazia e la libertà riconquistata.
A quella stagione, anche la città di Bari partecipò con determinazione e fece la sua parte, diventando uno dei centri più attivi e vitali nel processo della ricostruzione del nostro Paese.
È doveroso ricordare, qui con voi, alcune delle figure più importanti di quel tempo, intellettuali di spicco come Michele Cifarelli, Fabrizio Canfora, Tommaso Fiore che, insieme a tanti altri cittadini baresi meno conosciuti, hanno dato un contributo fondamentale per rendere la nostra Città protagonista nel percorso di liberazione e di ricostruzione democratica.
Da questo palco, e cogliendo questa occasione, vorrei ricordare e ringraziare le oltre 35.000 donne che durante la stagione della Resistenza militarono nei gruppi combattenti, le 683 donne cadute in combattimento, le 2.890 donne che furono arrestate, torturate, condannate dai tribunali fascisti, le 1.750 donne ferite e le 2.890 deportate nei lager nazisti. Accanto a queste donne straordinarie vorrei ricordare le 21 donne elette nell’Assemblea Costituente che, con il loro impegno e le loro capacità, segnarono l’ingresso delle donne nei più alti livelli di rappresentanza istituzionale.
Le donne parteciparono con fierezza al primo voto per scegliere la nostra Repubblica, così come, fiere, qualche anno prima nel gennaio del 1944, parteciparono alla prima assemblea del Comitato Nazionale di Liberazione che annunciò da Bari la nascita dell’Italia libera.
Ebbene sì, proprio qui, nella nostra Città, si mossero i primi passi per la costruzione di un Paese libero e democratico che ha consegnato agli italiani un’identità nazionale e ha consentito all’Italia di essere tra i principali attori del processo di unificazione europea.
Di ciò io sono orgogliosa e spero che, anche in giornate come questa, lo si possa ricordare, ancora una volta, a chi non c’era, a chi lo ha dimenticato, a chi ha ancora tempo per scoprirlo. Mi riferisco soprattutto ai tanti bambini e ragazzi presenti qui oggi.
A loro mi piacerebbe dire:
«Siate orgogliosi sempre di essere baresi e italiani, siate orgogliosi di vivere in un Paese che celebra ogni anno la sua Repubblica, che ha scritto nella sua Carta Costituzionale, 70 anni fa, il suo netto rifiuto alla guerra.
Siate orgogliosi di vivere in un Paese dove ognuno è libero di esprimere la propria opinione, la propria cultura e professare il proprio credo religioso.
Siate orgogliosi di vivere in un Paese, che nonostante le difficoltà, non ha costruito muri, non ha chiuso frontiere né lasciato morire persone in mare.
Siate orgogliosi di vivere in un Paese che può contare sulle proprie forze armate come presidio della libertà e della democrazia, che può contare sulle forze dell’ordine a tutela della sicurezza e della civile convivenza di una comunità nazionale, che può contare sui volontari e sui corpi civili e sulla loro straordinaria capacità di mobilitazione nelle situazioni di emergenza, come quelle vissute negli ultimi due anni in occasione dei terremoti che hanno colpito il nostro Paese. Siate orgogliosi di tutto ciò!».

A nome dell’Amministrazione comunale, che oggi ho l’onore di rappresentare in sostituzione del sindaco Antonio Decaro che, in queste ore, insieme ad altri 400 sindaci in rappresentanza degli oltre ottomila Comuni italiani, apre la parata del 2 giugno ai Fori Imperiali di Roma, voglio augurare una buona festa della Repubblica a tutti.
Che sia questa una giornata di gioia, ma anche di riflessione per tutti, soprattutto in un momento delicato come quello che stiamo vivendo perché come ha ricordato qualche tempo fa Papa Francesco: «La sfida della realtà chiede anche la capacità di dialogare, di costruire ponti al posto dei muri».
Grazie a tutti, grazie al Comandante del Presidio Interforze Armate per il supporto organizzativo di questa bellissima cerimonia.

Viva la Repubblica, viva la Costituzione, Viva l’Italia!“.