Bari, “Aspettando Godot”: dal 22 al 25 febbraio al Teatro Piccinni

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In esclusiva regionale lo spettacolo con Paolo Musio, Stefano Randisi, Enzo Vetrano; regia, scene, luci e costumi  di Theodoros  Terzopoulos

BARI – Nell’ambito della stagione teatrale 2023/24 “Altri Mondi” del Comune di Bari, organizzata in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese, dal 22 al 25 febbraio Theodoros Terzopoulos arriva in esclusiva regionale al Teatro Piccinni di Bari con Aspettando Godot (22 febbraio alle ore 19.30, 23 e 24 febbraio alle ore 21, 25 febbraio alle ore 21). Una produzione Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale e Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini, in collaborazione con Attis Theatre Company.

In scena, il regista greco dirige un cast d’eccezione composto da attori che in varie occasioni hanno collaborato con ERT: Paolo Musio, Stefano Randisi, Enzo Vetrano, Giulio Germano Cervi e Rocco Ancarola.

In questo nuovo lavoro, l’artista greco sceglie di affrontare uno dei drammi che hanno maggiormente segnato la storia del teatro novecentesco: scritto da Beckett alla fine degli anni Quaranta, pubblicato in lingua francese nel 1952 e andato in scena per la prima volta al Theatre de Babylone di Parigi il 5 gennaio 1953, Aspettando Godot è uno dei testi più celebri del “teatro dell’assurdo”, che ruota attorno al dialogo sterile fra due personaggi sospesi nella condizione dell’attesa.

Con la sua cifra stilistica Terzopoulos crea un vivo dialogo tra la contemporaneità e il dramma beckettiano, trattato come una lente per leggere e interpretare il presente, tra le sue profonde contraddizioni e le tragiche derive. Nella sua versione, la vicenda è ambientata in un mondo in rovina, in un futuro molto prossimo in cui tutte le ferite attuali e passate appaiono acuite. In questo contesto, si apre l’interrogativo su quali siano le condizioni minime per pensare a una vita che valga la pena di essere vissuta.

“In Aspettando Godot – commenta il regista – vengono date due risposte possibili, e da qui vogliamo far partire il nostro lavoro. La prima è il tentativo di comunicare e coesistere con l’Altro, colui che ci è prossimo, nonostante gli ostacoli, anche quando questi sembrano insuperabili. La seconda è il tentativo di mettersi in comunicazione con l’Altro dentro di noi, quest’area buia e imperscrutabile densa di desideri repressi e paure, istinti dimenticati, regione dell’animalesco e del divino, in cui dimorano la pazzia e il sogno, il delirio e l’incubo. Questo è il viaggio che cercheremo di fare: verso l’Altro dentro di noi e verso l’Altro al di fuori di noi, all’opposto, lontano da noi. Questo è il viaggio che proviamo a fare ogni giorno. Aspettando cosa? La redenzione della vita dai vincoli della morte? L’incontro con l’Umano, la fine di ogni atto di umiliazione inflitto da uomo a un altro uomo? Il Niente o l’Attesa, per usare i termini ironici e beffardi di Beckett? Ma esiste forse un altro modo per immaginare l’umanità emancipata, senza dover ricorrere all’abbattimento dei muri che separano questo “dentro” da questo “fuori”?”.

Il magistero del regista greco è anche un riferimento internazionale per il metodo di ricerca sul lavoro dell’attore, in cui il testo “vive attraverso la sua carne, i suoi gesti”. Il drammaturgo tedesco Heiner Müller ne descrisse così il processo di composizione artistica: “Non è l’esecuzione di un concetto drammatico, è un’avventura in un viaggio verso il paesaggio della memoria, una ricerca delle chiavi perdute dell’unità fra il corpo e il linguaggio, la parola come unità naturale”.

Venerdì 23 febbraio, alle ore 10, Theodoros Terzopoulos terrà anche un incontro online riservato agli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Bari nell’ambito del progetto di formazione “Dal Palcoscenico alla Platea. Un’esperienza con la prosa contemporanea”, percorso di approfondimento sulle scenografie degli spettacoli in programma nella Stagione del Comune di Bari al Piccinni, realizzato dal Teatro Pubblico Pugliese in collaborazione con la Cattedra di Scenotecnica.

Aspettando Godot

di Samuel Beckett

copyright Editions de Minuit

traduzione Carlo Fruttero

regia, scene, luci e costumi Theodoros Terzopoulos

con Paolo Musio, Stefano Randisi, Enzo Vetrano e Giulio Germano Cervi, Rocco Ancarola

Durata: 1 ora e 30 minuti