Nella prima udienza del processo nel Palagiustizia barese di via Dioguardi, mentre all’esterno delle aule di udienza un presidio antifascista di associazioni studentesche, Cgil, Anpi, Rifondazione comunista, con striscioni e bandiere intonava “Bella Ciao”, il giudice ha stralciato la posizione di 28 dei 33 imputati e ha trasmesso gli atti nuovamente al pm perché i reati contestati non sono di competenza monocratica.
Ai 28 attivisti di CasaPound la cui posizione è stata stralciata, il procuratore facente funzione Roberto Rossi contesta il reato di riorganizzazione del disciolto partito fascista e a dieci di loro anche quello di lesioni personali aggravate. Nelle prossime settimane dovrà formulare nei loro confronti una nuova richiesta di rinvio a giudizio a seguito della quale sarà fissata l’udienza preliminare.
Per gli altri cinque imputati, invece, compagni delle vittime e tra i partecipanti al corteo antifascista di quella sera, il processo proseguirà il 5 febbraio 2021. Sono accusati di violenza e minaccia a pubblico ufficiale, perché dopo l’aggressione, “nel tentativo di sfondare il cordone dei militari”, avrebbero minacciato e colpito con calci, pugni e spintoni poliziotti e carabinieri.
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