Il cartellone del Crest al TaTÀ prevede dieci spettacoli dal 15 novembre all’11 aprile 2026. Dal 9 novembre all’8 marzo si terrà invece la rassegna per famiglie «Favole & Tamburi»
TARANTO – Regista tra le più vigorose e carnali del teatro europeo, la siciliana Emma Dante aprirà la stagione 2025-2026 Periferie della compagnia Crest all’auditorium TaTÀ di Taranto con «Il tango delle capinere», in programma sabato 15 novembre. Il cartellone, che include sino all’11 aprile dieci spettacoli (tutti alle ore 21) rappresentativi della scena teatrale contemporanea, è stato presentato nel salone degli specchi di Palazzo di Città nel corso di un incontro al quale sono intervenuti il sindaco Pietro Bitetti, il consigliere regionale, Vincenzo Di Gregorio, e la presidente del Crest, Clara Cottino.
Un altro artista siciliano, Tindaro Granata, proporrà, il 21 novembre, «Vorrei una voce», monologo a più voci sulla condizione femminile, mentre Licia Lanera, anima punk del teatro contemporaneo, il 6 dicembre presenterà «James», un omaggio tra scena e vita reale al gigante del teatro del Novecento, Tadeusz Kantor.
Quindi, Vladimir Luxuria il 10 gennaio si farà portavoce delle tematiche gender in «Princesa» con la storia vera di una trans che emozionò anche Fabrizio De André, mentre il visionario collettivo Muta Imago esplorerà il classico di Cechov «Tre sorelle» il 24 gennaio. Molto atteso il ritorno di una storica coppia del teatro italiano di ricerca composta da Stefano Randisi ed Enzo Vetrano, che il 7 febbraio con Nicola Borghesi condividono il progetto tra palco e platea «Grazie della squisita prova» ispirato a Leo De Berardinis.
E se con «L’uomo calamita» il 21 febbraio Giacomo Costantini rispolvera con Il Circo El Grito una storia vera di rastrellamenti sotto i classici chapiteaux ai tempi dell’occupazione nazista in Italia, Lino Musella, tra gli attori di cinema e teatro più amati dal pubblico, il 14 marzo toccherà con «L’ammore nun’è ammore» l’universo di Shakespeare affrontando la traduzione in napoletano che ne fece Dario Jacobelli.
La stagione si chiuderà con due testi cult di altrettanti geni della nuova drammaturgia scomparsi troppo presto, «Anna Cappelli» di Annibale Ruccello, che Valentina Picello interpreterà il 27 marzo, e «4 5 6» di Mattia Torre in programma l’11 aprile con Massimo De Lorenzo, Carlo De Ruggieri, Cristina Pellegrino e Giordano Agrusta.
«Questi dieci spettacoli – racconta la presidente del Crest, Clara Cottino – indagano l’animo umano, le sue incertezze e le sue paure, le sfide e le sconfitte, le domande senza risposta, i suoi ricordi/rifugio per una dolcezza negata dal presente. Un presente in cui facciamo fatica a credere o solo sperare che, per dirla con Shakespeare, “l’inverno del nostro scontento possa farsi estate sfolgorante ai raggi di questo sole di York”, e viene da aggiungere, di Palestina, d’Italia e d’Europa. Lo sguardo è caduto sulla drammaturgia contemporanea, che quasi mai racconta o giudica come occhio esterno, ma indaga su di sé. Storie tutte possibili oggi, che raccontano amori e passioni per l’altro o per il teatro, rimasto forse l’ultimo luogo dove sia lecito mostrare dubbi e fragilità».
Favole & Tamburi
La proposta del Crest si arricchirà, come ogni anno, della stagione di spettacoli per famiglie «Favole & Tamburi», che si aprirà il 9 novembre proprio con una nuova produzione della compagnia tarantina, «Ninì e la balena», spettacolo di Michelangelo Campanale ispirato al mito di Moby Dick di Melville ma riletto attraverso lo sguardo poetico di Luis Sepúlveda.
«Con favole&TAmburi – spiega Cottino – proviamo a portare i ragazzi e le loro famiglie fuori dalla “gabbia” della fiaba e dentro storie nuove che intrecciano linguaggi artistici diversi, in cui il teatro d’attore interagisce con pupazzi, ombre e le storie quotidiane che diventano narrazione».
Dieci gli spettacoli in programma anche in questa sezione riservata a giovani e giovanissimi, che proseguirà il 16 novembre con «Toc Toc» della Luna nel Letto e il 30 novembre con «1, 2, 3…Cantate con me!» della storica compagnia romana di pupazzi e burattini Teatro Verde.
Quindi, il 6 e 7 dicembre sarà la volta di una proposta molto particolare, il tecnologico «Hamelin» della Factory Compagnia Transadriatica, uno spettacolo che ha fatto il giro del mondo e che è destinato a pochi spettatori per volta.
Il 2025 si chiuderà il 14 dicembre con un’altra creazione targata Crest, «Arianna nel labirinto», con Michele Cipriani e Arianna Gambaccini, mentre l’anno nuovo si aprirà, come da tradizione, il giorno della Befana, 6 gennaio, con «Soqquadro», lavoro della storica compagnia genovese Teatro del Piccione, per proseguire il 18 gennaio con una rilettura di Collodi realizzata da Armamaxa con «Nel ripostiglio di mastro Geppetto».
Arrivano, invece, da Piacenza quelli di Teatro Gioco Vita con il loro spettacolo sulle metamorfosi «Tutto cambia! Il bruco e la farfalla e altri racconti» in calendario l’1 febbraio. E da Ferrara proviene il classico «La bella e la bestia» firmato dalla compagnia Il Baule Volante, di scena il 22 febbraio, penultimo appuntamento di una rassegna che si chiuderà l’8 marzo con «Cenerentola 301» dei pugliesi Burambò, altra compagnia di punta del teatro ragazzi.
Abbonamento ai 10 spettacoli di Periferie: € 120 – Biglietto unico € 15
Abbonamento ai 10 spettacoli di Favole & Tamburi: € 60 – Biglietto € 7 – Ridotto per nuclei familiari almeno 4 persone € 6. – Info 333.2694897 – www.teatrocrest